Milano-Cortina 2026, meno 200 giorni al via: ecco cosa va e cosa no
Meno 200, esattamente 199 giorni all’inaugurazione del 6 febbraio a San Siro dei Giochi invernali di Milano-Cortina 2026. E’ iniziato il count down di un percorso lungo e non sempre facile in questi anni, con ritardi, polemiche, costi che sono schizzati, almeno in alcuni casi, alle stelle.
Una occasione unica per l’Italia per fare bella figura davanti a 93 Paesi e 3500 atleti. La Simico procede a pieno ritmo nella realizzazione delle 96 opere previste, per un finanziamento complessivo di 3,4 miliardi di euro. Si sa già che non tutte le infrastrutture saranno pronte per i Giochi, alcune saranno completate solo più avanti. Resta il nodo ad esempio della viabilità a Cortina, un problema. Si sta pensando a soluzioni alternative, in modo da non avere troppi disagi nel periodo delle gare. “ Mancano sei mesi, cresce l’emozione per le Olimpiadi – spiega il commissario e ad di Simico, Fabio Saldini – I primi risultati sono sotto gli occhi di tutti, dallo Stadio del Ghiaccio, allo Sliding Centre, dalle piste in Valtellina ai Trampolini di Predazzo. Questo evento non è solo la celebrazione dello sport, ma un’opportunità per costruire un futuro migliore per le nostre comunità, promuovere la cultura e la solidarietà e per lasciare un’eredità duratura per le generazioni future. Abbiamo affrontato questa sfida come una maratona e ora siamo agli ultimi chilometri. Raccogliamo le forze e, con il supporto del governo, che non è mai mancato, andiamo a concludere il nostro lavoro che consentirà all’Italia di apparire al mondo come un Paese serio, che organizza bene un evento mondiale e con opere infrastrutturali sostenibili e all’avanguardia dal punto punti di vista tecnologico, ingegneristico e architettonico”.
Il ministro dello sport, Andrea Abodi, segue passo passo tutti i lavori (ha provato anche il brivido del bob…): “Da parte mia emozione, orgoglio e onore rappresentare la Nazione che ospita i Giochi, Giochi unici che si svolgeranno su un perimetro così ampio e saranno un riferimento per le Olimpiadi del futuro. Piena fiducia nella Simico”. A Milano continuano i lavori del Pala Giulia che ospiterà lo spettacolo dell’hockey su ghiaccio con il ritorno alle Olimpiadi dei campioni Usa della Nhl. Il Villaggio usa e getta di Cortina è pronto con i 377 moduli abitativi. Pronto anche il Villaggio di Milano che, finiti i Giochi, sarà destinato ad ospitare gli studenti universitari.
E la pista di bob di Cortina? L’ultima al mondo che verrà costruita, il Cio non ne vuole altre, bastano quelli che ci sono . La Società Pizzarotti di Parma, che ha vinto l’appalto, ha rispettato in pieno il cronoprogramma: la preomologazione è andata bene, si sta completando l’impianto con le ultime infrastrutture. Si è in anticipo per i prossimi test e per la Coppa del mondo dei novembre. Un (piccolo) miracolo all’italiana dopo polemiche infinite e il rischio di dover andare all’estero. La pista, assicurano, avrà un futuro (non come Cesana), anche se i costi di gestione saranno alti. Previsto che il taxi-bob per chi, dopo i Giochi, vorrà provare il brivido della discesa (costo 70-80 euro). E poi la pista sarà utilizzata anche nel 2028 per i Giochi giovanili di Valtellina-Dolomiti, la seconda mini-Olimpiade italiana.
La Fondazione Milano-Cortina, che si occupa della parte organizzativa, da settembre sarà impegnata a tempo pieno: il suo presidente, Giovanni Malagò, uscito in punta di piedi dal Coni, ha il compito di tenere i contatti col Cio e con le delegazioni in arrivo tutto il mondo. All’estero, soprattuto negli Usa, c’è attesa per questi Giochi. In Italia, per ora, l’interesse è tiepido: ci sono ancora molti biglietti disponibili, soprattutto per alcune discipline. Ma intanto procede il programma della torcia, molti i volontari che si sono fatti sotto, le medaglie sono splendide e anche l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
è diventato sponsor dei Giochi. Il count down è iniziato…
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