Venezia 82, cinque italiani in gara, le serie di Bellocchio e Sollima. Star da Clooney a Roberts
Venezia si conferma come appuntamento imprescindibile con il grande cinema e anche la serialità d’autore nonché trampolino di lancio di tanti film e tappeto rosso di star. È stato presentato il programma ufficiale della Mostra del cinema di Venezia, dal 27 agosto al 6 settembre, dal suo direttore artistico Alberto Barbera. Che ha ringraziato il Presidente Pietrangelo Buttafuoco per “la libertà e il sostegno che gli ha dato in questi anni”.
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Il film di apertura, in concorso, sarà come già annunciato La grazia di Paolo Sorrentino con Toni Servillo. Molti i divi attesi da Julia Roberts, che arriverà alla Mostra per la prima volta per il film di Luca Guadagnino After the hunt (fuori concorso su una violenza sessuale in una prestigiosa università americana), ad Al Pacino nel cast del film affollato di star di Julian Schnabel The hand of Dante ma anche nel film che segna il ritorno di Gus Van Sant.
Ci sarà Cate Blanchett nel film di Jim Jarmusch Father mother sister brother un trittico sui legami familiari e George Clooney nel film che Noah Baumbach ha scritto con la moglie Greta Gerwig e girato in Italia su un attore di successo in crisi di identità, Jay Kelly.
Ci sarà anche Jude Law nei panni di Putin nel film di Olivier Assayas, Il mago del Cremlino e la coppia The rock e Emily Blunt che, dopo l’avventuroso Jungle Cruise, tornano nel nuovo film di Benny Safdie, The smashing machine sul leggendario campione di lotta libera, Mma e Vale Tudo Mark Kerr.
I 21 film in concorso
Ventun titoli in concorso per il Leone d’oro con autori e attori straordinari: dal Frankenstein di Guillermo Del Toro (dieci anni di lavoro e una produzione ambiziosa targata Netflix) al ritorno di Kathryn Bigelow con un film che parla dell’ossessione del nucleare. Cinque gli italiani in gara: oltre al film di Paolo Sorrentino, Elisa – Io la volevo uccidere di Leonardo Di Costanzo, il documentario in bianco e nero su Napoli Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi, Duse di Pietro Marcello con Valeria Bruni Tedeschi nel ruolo della celebre attrice di teatro e Un film fatto per Bene di Franco Maresco, dedicato al film mai completato su Carmelo Bene, le sue ossessioni e il suo complicato rapporto con il cinema italiano.
The voice of Hind Rajab della regista tunisina Kaouther Ben Hania ricostruisce un fatto di cronaca accaduto il 29 gennaio 2004 quando i volontari della Mezzaluna rossa ricevettero la telefonata di una bimba, rimasta intrappolata in un’auto a Gaza, unica sopravvissuta della sua famiglia che stava tentando la fuga dopo un attacco dell’esercito israeliano. Il direttore Barbera si è commosso raccontando la storia del film e si è augurato che la proiezione susciti “emozione e non polemiche”, anche per il metodo che è stato utilizzato, ovvero ricostruire in fiction la storia ma utilizzando le autentiche telefonate della bambina con lo zio, la mamma che non era in auto e i volontari. In concorso anche il film cinese The sun rises on us all con due star del cinema cinesi tra cui Xin Zhilei, già protagonista dell’unica serie di Wong Kar Wai. Il film francese A pied d’oeuvre di Valerie Donzelli da un romanzo di grande successo in Francia con protagonista un fotografo che molla tutto per dedicarsi alla scrittura a costo di diventare povero, con Bastien Bouillon pronto a tutto per salvaguardare arte e libertà. Silent Friend della regista ungherese Ildiko Enyedi girato in un giardino botanico tedesco. The testament of Ann Lee di Mona Fastvold con Amanda Seyfried, un musical sulla fondatrice di una setta religiosa del Settecento. Bugonia di Yorgos Lanthimos con Emma Stone e Jesse Plemons è il remake di un film coreano che – assicura Barbera – riserva non poche sorprese. Orphan di Laszlo Nemes (regista di Il figlio di Saul) è costruito sui ricordi e l’esperienza di suo padre nei giorni dopo la rivolta ungherese, ed è la storia ragazzo che aspetta il ritorno del padre.
L’ètranger di François Ozon con Benjamin Voisin è una rilettura del romanzo di Camus (dopo quella di Luchino Visconti del ‘67 con Mastroianni). Park Chan-wook porta un film tratto dal romanzo The axe da cui Costa Gavras aveva tratto Cacciatore di teste, è la storia di un manager che ha perso il posto, dopo due anni ambisce a un nuovo impiego e per ottenerlo elimina tutti i concorrenti. Infine il primo film da regista di Shu Qi, grande attrice cinese. Ha scritto Girl in dieci anni e poi realizzato velocemente dopo aver fatto la giurata a Venezia un paio di anni fa, riguarda la condizione femminile delle donne cinesi attraverso più generazioni con le sfide che la famiglia di origine impone.
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Le serie
La serialità si conferma un tassello molto importante per Venezia. Saranno quattro le serie presentate alla Mostra a partire da Portobello di Marco Bellocchio che racconta la vicenda del presentatore televisivo Enzo Tortora, parabola tragica della caduta di un uomo innocente.”Ne presenteremo solo due episodi perché la serie non è finita e Marco sta lavorando alacremente per chiudere prima possibile” ha spiegato Barbera, mentre gli altri tre titoli saranno presentati integralmente.
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Le altre serie sono Un prophète di Enrico Maria Artale dal film di Jaques Audiard, gli stessi sceneggiatori del film da Oscar hanno scritto il copione per una serie di produzione francese ma affidata al regista italiano (a Venezia presentò Il terzo tempo e poi El paraiso). Serie di produzione francese anche Etty del regista Hagai Levi (che aveva realizzato Scene da un matrimonio), tratto dai diari della scrittrice ebrea olandese Etty Hillesum sotto l’occupazione nazista. Chiude la sezione seriale Il mostro di Stefano Sollima, una miniserie in quattro episodi che ricostruisce i primi sospettati, gli arrestati, i condannati poi rivelati innocenti per i delitti del “mostro di Firenze” che si arresta alla vigilia dell’ingresso di Pacciani. “E chissà che poi Sollima non prosegua il lavoro” ha commentato Barbera.
Il film fuori concorso
Il film di chiusura, fuori concorso, sarà il francese distopico Chien 51 con Louis Garrel, Valeria Bruni Tedeschi. Ci sarà un omaggio a Antonio Capuano con L’isola di Andrea che ha per protagonisti Teresa Saponangelo e Vinicio Marchioni sulla guerra, uomini contro donne, per la contesa di un figlio. Il maestro di Andrea Di Stefano con Pierfrancesco Favino è una commedia all’italiana su un maestro di tennis incapace e un adolescente privo di talento, interpretato da Tiziano Menichelli alla sua prima prova.
La sezione Orizzonti
19 film nella sezione Orizzonti dove il concorso include: Mother di Teona Strugar Mitevska con Noomi Rapace in un ritratto non convenzionale di Madre Teresa di Calcutta frutto del lavoro di ricerca di 15 anni per restituire un personaggio complesso. Divine comedy di Ali Asgari regista iraniano con studi a Bologna, che è una riflessione sugli artisti in Iran in forma di commedia, Hiedra è il primo film ecuadoregno della regista Ana Cristina Barragan su una madre che cerca il figlio abbandonato dopo la nascita.
Il rapimento di Arabella è il secondo film di Carolina Cavalli nuovamente con protagonista Benedetta Porcaroli dopo l’esordio Amanda; Strange river opera prima di Jaume Claret Muxart è un coming of age basco; Lost land del regista giapponese Akio Fujimoto; Grand ciel del regista Akihiro Hata, di origine giapponese ma che ha studiato a Parigi, un’opera prima di denuncia sociale e fantascienza. Rose of Nevada è un film inglese di fantascienza ambientato in un paese di pescatori, regia di Mark Jenkin e nel cast George MacKay e Callum Turner; Late fame di Kent Jones con Willem Dafoe e Greta Lee; Milk teeth di Mihai Mincan sulla scomparsa di una bambina epoca Ceausescu, Pinde fartie dell’argentino Alejo Moguillansky; Father di Tereza Nvotova; En el camino del messicano David Pablos; Songs of forgotten trees di Anuparna Roy; Un anno di scuola della regista Laura Samani dal romanzo di Giani Stuparich ambientato nella Trieste del 1919 trasposta al 2007 (suo il folgorante esordio di Piccolo corpo).
The souffleur di Gaston Solnicki ancora con Willem Dafoe nel ruolo del direttore di uno storico albergo che si batte contro chiusura; Barrio triste è il primo film di Stillz un fotografo colombiano conosciuto per i videoclip con Bad Bunny; Huma resource dalla Thailandia per la regia di Nawapol Thamrongrattanarit; Funeral casino Blues di Roderick Warich, un melo sentimentale con una denuncia sociale ambientato a Bangkok.
La sezione Venezia spotlight con un concorso decretato dal pubblico prevede il film dall’Arabia Saudita Hijra, un road movie con protagoniste una nonna e una nipote in cerca di un’altra nipote che è scappata per espatriare; Un cabo suelto, una commedia tra Argentina e Uruguay dello scrittore uruguayano Daniel Hendler; Made in Eu di Stephan Komandarev è ambientato in una cittadina mineraria di un imprenditore italiano ed è ispirato a fatti reali sullo sfondo pandemia. Motor City di Potsy Ponciroli con Shailene Woodely e Ben Foster “un film potente senza dialogo” secondo la definizione di Barbera; La hija de la espanola di Mariana Rondon e Marité Ugas da un romanzo venezuelano in una Caracas devastata dal regime. A bras-le corps produzione svizzera su una quindicenne incinta dopo uno stupro durante seconda guerra mondiale; Calle Malaga della regista marocchina Maryam Touzani, già autrice del Caftano blu, è una commedia con Carmen Maura Tangeri. Ammazzare stanca di Daniele Vicari con Gabriel Montesi Vinicio Marchioni, Thomas Trabacchi, Rocco Papaleo che racconta la storia vera di Antonio Zagari, figlio di un boss calabrese che negli anni Settanta si ribella e si rifiuta di seguire le orme del padre.
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