James Cameron racconta i fantasmi di Hiroshima: un film per non dimenticare

Sei agosto 1945, Giappone. In occasione dell’80esimo anniversario dell’attacco nucleare su Hiroshima, uno degli eventi più devastanti e simbolici del XX secolo, arriva l’annuncio di un progetto cinematografico che promette di riportare al centro del dibattito globale l’orrore della guerra atomica: Ghosts of Hiroshima, un nuovo film diretto da James Cameron.

Il regista canadese, oggi settantenne, non rallenta la sua corsa creativa. Mentre il terzo capitolo della saga di Avatar, intitolato Fuoco e Cenere, è pronto per il debutto nel prossimo dicembre, Cameron ha rivelato il suo coinvolgimento in un’opera dal tono molto più cupo e profondo. Tratto dal libro omonimo di Charles Pellegrino, in uscita in questi giorni nelle librerie statunitensi dalla casa editrice Blackstone Publishing, il film sarà un’intensa esplorazione documentaristica dell’attacco nucleare del 6 agosto 1945, e delle sue conseguenze umane, storiche e morali.

Il progetto nasce da un legame personale. Durante le ricerche svolte con Pellegrino, James Cameron ha avuto l’opportunità di incontrare Tsutomu Yamaguchi, uno dei pochissimi sopravvissuti a entrambe le bombe atomiche, quella di Hiroshima del 6 e quella di Nagasaki il 9 agosto. L’incontro segnò profondamente il regista, che racconta di aver fatto una promessa a Yamaguchi, morto nel 2010: “Avrei raccontato al mondo ciò che non deve mai essere dimenticato”.

“La fine del mondo non è una fantasia. L’orologio dell’Apocalisse segna ormai pochi secondi alla mezzanotte”, ha dichiarato James Cameron in un’intervista rilasciata a Deadline, sottolineando l’urgenza del tema. “Dalla guerra in Ucraina alle tensioni nucleari in Medio Oriente, siamo seduti su un arsenale che potrebbe cancellare l’umanità. Raccontare Hiroshima oggi è più urgente che mai”.

A differenza dell’imponente spettacolarità di Avatar, Ghosts of Hiroshima sarà un film sobrio, intimo, quasi ascetico. Niente effetti speciali, ma testimonianze reali, documenti, ricostruzioni storiche e interviste ai discendenti dei sopravvissuti. Un lavoro che vuole non solo commemorare, ma anche mettere in guardia contro l’oblio e la disattenzione collettiva verso il rischio nucleare. James Cameron, da sempre sensibile ai temi ambientali e sociali, basti pensare a Titanic o Terminator 2, opere segnate da catastrofi e ammonimenti, torna così a usare il cinema come strumento di consapevolezza e responsabilità.

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