Franco Baresi: cos’è un nodulo polmonare e come si scopre

Un intervento mininvasivo per un nodulo ai polmoni che, dopo una valutazione oncologica, sarà seguito dall’immunoterapia. La notizia riguarda Franco Baresi, vice presidente onorario del Milan: è stata diramata ieri con un comunicato direttamente dal club rossonero e sui social ufficiali, dove l’ex capitano ha scritto un messaggio, annunciando ai tifosi che “ci vorrà un po’ di tempo per rimettermi in forma”.

Cosa sono i noduli polmonari

Baresi ha 65 anni e il nodulo polmonare è stato riscontrato in seguito a “un accertamento di routine”. Di cosa si tratta, esattamente? Nodulo polmonare è un termine generico e non una diagnosi medica: si usa per indicare una piccola area – con un diametro inferiore a tre centimetri – di forma più o meno sferica che risulta opaca quando viene attraversata dai raggi X. Quelli, cioè, di una radiografia o di una Tac (l’esame a basse dosi di radiazioni che viene oggi utilizzato nei forti fumatori per lo screening del tumore del polmone). L’opacità significa che la zona è più densa rispetto al tessuto circostante e prende il nome di nodulo polmonare isolato quando non è a contatto con nessuna struttura, circondato dal tessuto polmonare e non vi sono versamenti pleurici.

Tumore del polmone: casi in aumento. Da Erice parte il progetto per un nuovo modello di Lung Unit

Come si scopre un nodulo polmonare, e cosa può indicare

La scoperta di un nodulo polmonare avviene abbastanza di frequente in modo fortuito: secondo quanto riporta Fondazione Veronesi, ogni 500 radiografie del torace. Come detto, la parola nodulo si riferisce solo all’immagine radiologica e può indicare diverse cose: un tumore, ma anche condizioni benigne come granulomi, polmoniti (o altre infezioni attive), o cisti nei bronchi. Per fare una diagnosi servono la biopsia e l’esame istologico.

“Nulla possiamo dire sul caso specifico, dal momento che non conosciamo la diagnosi – sottolinea Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) – Parlando in generale, quando si scopre un nodulo ci sono delle caratteristiche radiologiche e morfologiche che ci possono indirizzare verso una patologia benigna oppure far sospettare un tumore. Inoltre è importante l’anamnesi del paziente: tra i fattori di rischio per il carcinoma polmonare ci sono l’età avanzata e, ovviamente, una storia di fumo di sigaretta”.

Così l’inquinamento potrebbe causare il tumore del polmone nei non fumatori

Il percorso di cura in caso di tumore del polmone in stadio iniziale

Non si fa, dunque, terapia per un nodulo, ma per una malattia. Nei casi di tumore del polmone in stadio iniziale, la chirurgia può essere radicale e avere un intento curativo, ossia può eliminare del tutto la neoplasia.

Le cure, poi, possono proseguire in modi diversi, a seconda del tipo di tumore (ne esistono molti tipi, che differiscono sia dal punto di vista istologico sia per la presenza di mutazioni). “Anche nei pazienti con malattia in stadio iniziale è oggi possibile prescrivere cicli di immunoterapia adiuvante, ossia per ridurre il rischio di recidiva – prosegue Di Maio – Esistono diversi protocolli in cui l’immunoterapia si può effettuare sia prima sia dopo l’intervento, di solito insieme alla chemioterapia“.

Lo screening per il tumore del polmone con la Tac

Oggi solo una bassa percentuale di tumori del polmone viene scoperta in fase precoce, ma molto si sta facendo per aumentarla, grazie allo screening. In Italia lo screening per il tumore del polmone non è ancora inserito nei programmi pubblici, ma le linee guida dell’Aiom lo raccomanda annualmente nei fumatori o ex-fumatori che hanno fumato almeno 15 sigarette al giorno per più di 25 anni, oppure almeno 10 sigarette al giorno per più di 30 anni (oppure che hanno smesso di fumare meno di 10 anni prima). Dal 2022, inoltre, è in corso R.I.S.P. (Rete Italiana Screening Polmonare), un programma sperimentale multicentrico di diagnosi precoce del tumore al polmone con Tac del torace a basse dosi di radiazioni per i grandi fumatori tra i 55 e i 75 anni: sta dando importanti risultati, dimostrando l’efficacia l’efficacia di questo approccio.

Condividi questo contenuto: