Cuccarini: “Un mio topless valeva 150 milioni. Dissi no a Playboy, me ne offrì 80 per posare nuda”

ROMA – Sessant’anni e non sentirli, ma con un sacco di cose da raccontare. Lorella Cuccarini spegnerà le candeline il 10 agosto e, avendo iniziato molto presto, ne ha fatte parecchie. Il successo con Fantastico, il rapporto con Pippo Baudo (“l’ho inventata io!”), la rivalità con Heather Parisi, i recenti Festival di Sanremo, da ospite e da co-conduttrice, i musical di successo, Amici, per citare solo alcuni dei passaggi più conosciuti della sua carriera, quella de “la più amata dagli italiani” che poi era lo slogan di una pubblicità di cui era testimonial ma che le si addiceva in pieno e le è rimasto appiccicato addosso.

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Lei, fisicamente, ne sente «non più di 50, di spirito anche 30. Certo se mi guardo indietro e vedo tutto quello che ho realizzato mi rendo conto che sono stati intensi. Però ho ancora voglia di fare e di vivere, ormai i 60 sono i 45 di una volta», dice in un’intervista al Corriere della sera. E lì racconta anche di quando rifiutò una cifra – diciamo così – consistente per posare senza veli.

«Un mio topless valeva 150 milioni di lire, mi dissero – ricorda Cuccarini – e Playboy me ne offrì 80 per posare senza veli. Berlusconi scherzando disse che ero l’unica donna senza tette che lavorava per lui». A Playboy disse no ma la richiesta è comprensibile, da sempre, oltre alla sua professionalità, è apprezzata la sua bellezza acqua e sapone.

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Merito del dna, evidentemente, «mia nonna Maddalena aveva gambe bellissime e una pelle soda, con tutto che viveva in campagna», e della disciplina, «che non significa soffrire, eh. Mangio bene, mi alleno, anche se meno di prima, sono umana, qualche acciacchetto si sente».

Il grande successo, ma anche il momento in cui la Rai la mise un po’ da parte, «nei momenti no, ho imparato a non personalizzare. Non sono decisioni prese contro di te, ma questione di gusti. Sono finita in panchina però non ho mai pensato di valere meno, l’autostima non mi è mai mancata. Per due o tre anni – ricorda – il telefono non squillava più, ma avevo quattro figli, ho perso mia madre, mi sono ammalata, ho dovuto rimettere a posto i cocci». Tenace, non ha mai pensato che fosse “finita”: «Non disperavo, mi sarei sempre ritenuta molto fortunata anche così».

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Non è vittima dell’invidia, «mi piace vedere come lavorano gli altri» ma se proprio deve trovare un pezzetto mancante, ammette: «Certo, mi sarebbe piaciuto avere un decimo della voce di Giorgia». Nuota “da schifo”, sta «a malapena a galla», una cosa di cui si è pentita è di «aver accettato un cameo nel film Star Trek. Per poi scoprire che era una comparsata muta, un fotogramma». Il rimpianto è familiare e personalissimo: «Non ho salutato mia madre. Ero lontana, quando sono rientrata era già in coma».

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Nel futuro c’è ancora Amici, «ho trovato un pubblico che mi scopre ora. È stato come rinascere e ricominciare». E, in generale, è felice: «Sì. Una felicità di piccoli momenti. Ho avuto una vita bella, piena di amore. Se dovessi andarmene oggi sarei comunque contenta».

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