Morti dopo l’uso del taser, Salvini: “Non prendetevela con i carabinieri”. Avs: “Stop, è pericoloso”

“Non prendetevela con i carabinieri”, dice il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini dopo la morte di Gianpaolo Demartis, il 57enne fermato sabato col taser da una pattuglia dell’Arma a Olbia chiamata da alcuni cittadini. Un caso analogo si è registrato a Genova, dove è morto un uomo di 41 anni. “E adesso che nessuno se la prenda coi carabinieri – scrive sui social Salvini -, che hanno difeso sé stessi e dei cittadini aggrediti, facendo solo il proprio dovere”.

Contro l’uso del taser prende posizione Avs, che per bocca del deputato Filiberto Zaratti commenta: “Dopo Olbia, un altro caso nell’entroterra di Genova, a Sant’Olcese. In poche ore ben due vittime colpite da un taser. Salvini, la Lega e compagnia possono anche strillare quanto vogliono ma è evidente che esiste un problema con questo strumento che va intanto bloccato. Si dia seguito alla denuncia della garante dei detenuti della Sardegna Irene Testa che giustamente parla di ‘strumento di tortura legalizzato'”.

La garante dei detenuti della Sardegna ha infatti scritto su Facebook: “Ancora una morte con il taser. Non è la prima volta che accade. Prima di lui pochi mesi fa un ragazzo di 30 anni. Uso di scariche elettriche per contenere il disagio, provocando effetti fisici e psichici devastanti. A volte la morte. Si può ancora consentire l’uso di strumenti di tortura legalizzata?”.

Sulla vicenda interviene anche Stefano Paoloni, segretario generale del Sap. che afferma: “Spiace per il tragico evento, ma il taser resta lo strumento più sicuro a disposizione delle forze dell’ordine. Ogni 10 interventi, per almeno 7 volte, vi è resistenza e nessun contatto fisico. Con gli sfollagente o addirittura l’arma di servizio, i nostri interventi sono più rischiosi. Nessuno strumentalizzi il taser che sta dando ottimi risultati”.

Dello stesso avviso Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap: “Il taser non è un capriccio o una dotazione abusiva – spiega -, è uno strumento indispensabile per evitare il contatto fisico e l’uso della forza, permettendo di neutralizzare soggetti pericolosi e violenti senza ricorrere a misure letali. I benefici dell’uso sono ampiamente documentati anche sul piano internazionale”.

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