Coventry: “Non ho deciso sulla Russia a Milano-Cortina 2026”

A soli 171 giorni dall’inizio dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, il Cio non ha preso ancora alcuna decisione sulla presenza o meno degli atleti di Russia e Bielorussia. Lo ha rivelato la nuova presidente del Coni Kirsty Coventry che in primavera ha preso il posto di Thomas Bach. Coventry è un ex olimpionica di nuoto, ex ministro dello sport dello sport del suo Paese, lo Zimbabwe, e si è laureata negli Stati Uniti. Ha iniziano in maniera prudente il suo mandato. In una intervista ad un quotidiano francese ha spiegato che non è stata ancora presa una decisione ufficiale, “non anticiperò quello che decideranno i board del Cio di settembre e dicembre ma prevedo che probabilmente prenderemo una decisione simile a quella presa per Parigi 2024”.

Ai Giochi estivi dello scorso anno 15 atleti russi e 17 bielorussi parteciparono come neutrali, senza inno, senza bandiera o simboli dei loro Paesi. E nessun atleta compromesso con la guerra in Ucraina o facente parte dell’esercito di Mosca era stato in gara a Parigi. Coventry ha ripetutamente difeso questa posizione del Cio, dichiarando al New York Times che “ciò che abbiamo visto a Parigi è stato, a mio parere, molto giusto”, sottolineando che il dovere del Cio è “garantire che tutti gli atleti possano partecipare”. Un portavoce del Comitato Olimpico Internazionale, citato dal quotidiano russo Vseprosport, ha ribadito che “l’ammissione di atleti neutrali” rimane nello scenario per i Giochi di Milano-Cortina. Tuttavia, il funzionario ha anche sottolineato che “fattori esterni” potrebbero influenzare l’esito. Una decisione definitiva è prevista entro la fine dell’anno, a seguito di due importanti Board del Cio.

Il percorso verso i Giochi è ulteriormente complicato dalla posizione a volte contrastante delle Federazioni internazionali. La Federazione sci, che sovrintende a oltre la metà delle discipline olimpiche invernali, continua a escludere atleti russi e bielorussi, così come biathlon e slittino. Il pattinaggio di figura non ha seguito lo stesso esempio. Questa posizione frammentata rende la qualificazione particolarmente difficile per molti atleti dei due Paesi.

Michael Payne, ex responsabile marketing del Cio, ha dichiarato all’AFP che Coventry si trova ad affrontare un vero e proprio “battesimo del fuoco”. “Qualunque sia la decisione presa, ci saranno opinioni e pareri forti. “Si cammina su un terreno scivoloso”, ha avvertito, invitando alla cautela e al consenso. Terrence Burns, un altro ex stratega del Cio con una lunga esperienza in Russia, ha affermato che il Paese non ha ancora preso atto delle proprie azioni: “Non c’è stata alcuna ammissione, nessuna assunzione di responsabilità. Zero. Questo lascia il Cio in una posizione difficile ma gestibile. Se la Russia vuole rientrare, dovrà dimostrare la sua volontà di cambiare. Le Olimpiadi hanno bisogno della Russia, proprio come hanno bisogno degli Stati Uniti o della Cina. Il vero credo olimpico è ‘o ci apparteniamo tutti, o nessuno ci appartiene’. Questo principio funziona in teoria, nei discorsi e nelle campagne di marketing, ma tradurlo nel mondo geopolitico è molto più difficile”.

Per Coventry, a sole poche settimane dal suo insediamento, la posta in gioco non potrebbe essere più alta. Intanto il tempo passa, le squadre russe ad esempio non sono state ammesse nei gironi olimpici come quello dell’hockey su ghiaccio, una delle discipline più attese. Il Cio ha tempo sino a dicembre per decidere e ovviamente guarderà alla situazione internazionale e ai colloqui in corso in questi giorni.

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