Italia-Polonia 3-0, le azzurre volano in semifinale ai Mondiali femminili di volley
“Questo è un gruppo fantastico” assicura Julio Velasco, dopo l’ennesima controprova sulla tenuta di una squadra gioiello, per niente sazia dopo l’oro olimpico a Parigi e due Nations League in poco più di un anno. A Bangkok le azzurre vincono 3-0 anche con la Polonia, infliggendo un 25-17 25-21 25-18 alla nazionale numero 3 del ranking e volando in semifinale sabato contro la vincente di Brasile-Francia (giovedì). Per il gruppo Velasco è il 34° successo consecutivo, dall’ultima sconfitta nel maggio 2024 registrata proprio contro la Polonia all’inizio del nuovo ciclo legato al tecnico italo-argentino che ora assicura: “Avevo chiesto loro di essere consapevoli e umili, di rispettare davvero le avversarie, e loro l’hanno fatto per tutta l’estate. Non ho niente da rimproverare a queste ragazze che ci rendono felici e sicure”. Sarah Fahr invece taglia corto: “Ora viene il bello”.
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Il ruolo di Orro e Danesi
Paola Egonu è stata inarrestabile a tratti, i suoi 20 punti con un muro esprimono parzialmente la spettacolarità di certe sue azioni. Ma accanto a lei hanno brillato le protagoniste di Parigi oltre alle nuove arrivate come Stella Nervini, 9 punti e una presenza solida nelle fasi dei set in cui le polacche cercavano di tenere il passo delle azzurre. Alessia Orro si è presa i complimenti di Velasco, Myriam Sylla ormai ci ha preso gusto, colpisce anche in parallela. Moki De Gennaro fa recuperi sovrumani. Il punto di Sarah Fahr che vale la semifinale è quasi simbolico sul valore mondiale di una giocatrice che tutti ci invidiano nel settore centrale, dove Anna Danesi non solo è monumentale, ma sa anche trovare le soluzioni nei momenti difficili. Come quando Velasco in un time out sul 14-13 per la Polonia ha segnalato il problema del muro che si apriva quando tirava Stysiak. La risposta: Orro schiaffeggiava un pallonetto, Egonu colpiva in modo devastante, Danesi andava a segno di prima intenzione, secondo set e match incanalato verso la sua naturale conclusione.
48 attacchi vincenti contro 37
Velasco non ha cambiato il sestetto ed è partito con Orro in palleggio, Egonu opposto, Sylla e Nervini in banda, Fahr e Danesi al centro e De Gennaro libero. L’unico vero richiamo è stato per il muro su Stysiak, confermando la totale fiducia in un gruppo che sarebbe riuscito ad uscire anche da quella situazione. La risposta è stata una partita con 48 attacchi vincenti contro 37, e una sostanziale parità a muro (8 a 7) a cui vanno sommati i 19 errori polacchi causati spesso dalle soluzioni espresse in campo dalle azzurre. Campionesse olimpiche, e aspiranti campionesse del mondo.
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