Ipertensione: uno strumento online per aiutare i medici a personalizzare il trattamento
L’Organizzazione mondiale della sanità stima che circa 1,3 miliardi di adulti soffrano di ipertensione, molti dei quali senza che ne abbiano coscienza e che provino dunque ad attuare le strategie raccomandate per contrastarla. Pilastri della gestione dell’ipertensione – che solo in Italia, secondo l’Iss, colpisce dal 40 al 50% della popolazione adulta – sono il controllo del peso, una dieta sana (e a ridotto contenuto di sale), una buona dose di movimento e i farmaci al bisogno. Ma la scelta del farmaco più adatto per ciascun paziente può essere difficile, e prima di arrivare alla terapia giusta può essere necessario del tempo. Per ottimizzare la scelta farmacologica contro l’ipertensione, un gruppo di ricercatori ha sviluppato il Blood Pressure Treatment Efficacy Calculator, uno strumento che stima la capacità dei diversi farmaci di abbassare i valori di pressione.
Allo studio un cerotto per monitorare la pressione del sangue
Tanti farmaci, diversa efficacia
Il calcolatore è frutto di una ricerca appena pubblicata sulle pagine di Lancet : gli autori hanno passato in rassegna un’ingente mole di studi – quasi 500 studi, condotti complessivamente su più di 100 mila persone – per stimare la capacità dei diversi trattamenti anti-ipertensivi di regolare la pressione arteriosa, singolarmente e combinati. I farmaci analizzati erano betabloccanti, i calciobloccanti, gli ace-inibitori, i sartani e i diuretici. I diversi trattamenti sono stati quindi classificati in base alla capacità più o meno forte di abbassare la pressione (per esempio, quelli capaci di ridurre la pressione di meno di 10 mm Hg erano considerati a bassa intensità, mentre quelli che la riducevano di più di 20 mmHg erano considerati ad alta intensità).
Ipertensione, quando farmaci e dieta non bastano
Un calcolatore per stimare l’effetto dei diversi trattamenti
I risultati, si legge nel paper, mostrano che in media un trattamento può ridurre la pressione di circa 9 mm Hg, mentre una combinazione di farmaci riesce a ridurre la pressione di circa 15 mm Hg. Aumentare le dosi dei farmaci, sia in monoterapia che in terapie combinate, consente di ridurre ulteriormente la pressione. Da qui le stime usate per il calcolatore, che funziona in modo semplice: “Si specifica di quanto è necessario abbassare la pressione sanguigna e si sceglie un piano di trattamento ideale per raggiungere questo obiettivo in base alle prove scientifiche”, ha commentato dal The George Institute for Global Health di Sydney Anthony Rodgers, a capo dello studio.
Lo strumento, nello specifico, permette di stimare i guadagni di riduzione della pressione sulla base di un determinato schema di trattamento e dei diversi valori di pressione di partenza. Pur essendo basato su dati di letteratura affidabili, dovrà però essere ora validato in un trial clinico. “Anche modesti miglioramenti avranno un grande impatto sulla salute pubblica – conclude Rodgers – Aumentare la percentuale di persone la cui ipertensione è sotto controllo a livello globale solo al 50% potrebbe salvare molti milioni di vite”. Al momento infatti, sempre secondo i dati dell’Oms, questa percentuale è appena del 20% circa.
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