Scoperto il meccanismo che collega ansia e stress all’aumento di peso
C’è chi, quando è sotto stress, mangia di più, chi invece sente lo stomaco chiudersi. Che ansia e metabolismo siano connessi è cosa sperimentata da tutti, ma ora, uno studio su Nature Metabolism, ha messo in luce quale sia il meccanismo dietro questo legame.
Lo studio
I ricercatori della McMaster University, in Canada, hanno scoperto che lo stress acuto, alla base della reazione di fight or flight (lotta o fuga), avvia un processo di rilascio di grassi da parte delle cellule adipose che, tramite la secrezione di un ormone, innescano il meccanismo dell’ansia nel cervello. In situazioni di stress, il corpo si prepara ad agire attivando il metabolismo e liberando adrenalina nel sangue.
Questa avvia quindi una reazione a catena che, a partire dal rilascio di grassi dal tessuto adiposo, scatena la risposta del sistema immunitario che reagisce producendo Gdf15, un ormone dello stress.
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La molecola che ‘attiva’ lo stress
Questa molecola, legandosi a specifici recettori nel cervello, attiva tutti i comportamenti tipici dello stress acuto, allo scopo di tenere l’organismo in allerta, come l’aumento dell’ansia. Per ora, i ricercatori hanno testato il meccanismo solamente in studi sui topi, con test comportamentali e analisi molecolari.
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Metabolismo e ansia
Nonostante ciò, è stata stabilita una chiara connessione tra metabolismo e ansia. “Si tratta di un meccanismo finora ipotizzato ma di cui mancava una dimostrazione sperimentale – riferisce Gianluca Aimaretti, presidente della Società di Endocrinologia e direttore del Dipartimento di Medicina Translazionale dell’Università del Piemonte Orientale – e saranno necessari altri studi per comprendere se la presenza di tessuto adiposo in eccesso, come nell’obesità, sia associata a maggior incidenza di disturbi d’ansia. Questa scoperta permette di fare passi avanti nella comprensione dell’intricata relazione tra metabolismo e salute mentale”, permettendo di aprire la strada a nuovi potenziali trattamenti.
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