Schwazer, la Corte europea dei diritti dell’uomo apre il procedimento
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha deciso di aprire il procedimento contro il Governo svizzero sulla base del ricorso presentato nel 2022 da Alex Schwazer.
Il ricorso
Si discute la sospensione di otto anni inflitta all’azzurro della marcia dal Tas e il rifiuto da parte del Tribunale federale svizzero di consentire la revisione della sentenza arbitrale a seguito dell’archiviazione del procedimento penale.
La sentenza del Tas
Quello sportivo era stato avviato nel 2016, quando la Federazione internazionale dell’atletica leggera aveva comunicato la positività di un campione di urina, rilevata dopo una seconda analisi effettuata mesi dopo il prelievo. Schwazer aveva denunciato il rischio di sabotaggio: Era stato sospeso provvisoriamente ma per non perdere le Olimpiadi di Rio del 2016, aveva accelerato la procedura, rinunciando al giudizio di primo grado davanti al Tribunale nazionale antidoping italiano per sottoporsi a un procedimento diretto davanti al TAS. L’arbitrato si era concluso con una decisione severa: otto anni di squalifica.
Il tribunale di Bolzano
Parallelamente, in Italia era stato avviato un procedimento penale per doping da parte della Procura di Bolzano. Nel febbraio 2021 il tribunale aveva archiviato definitivamente il procedimento a carico dell’atleta, avendo accertato che il campione, su cui si fondava il provvedimento di squalifica, era stato manipolato.
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