Virginia Libero, padovana, 27 anni: chi è la nuova segretaria dei giovani Pd
Dopo un lungo e travagliato percorso pre-congressuale, durato praticamente degli anni, i Giovani democratici hanno trovato una nuova segretaria nazionale: Virginia Libero, 27 anni, padovana, laureanda in Giurisprudenza all’Università di Padova. Sarà la candidatura unitaria degli juniores dem.
Iscritta al Partito democratico e ai Giovani democratici da oltre dieci anni, Libero ha alle spalle un lungo impegno nei movimenti studenteschi: prima alle scuole superiori, poi all’università, dove è stata senatrice accademica e presidente dell’Udu Padova. Negli ultimi anni ha inoltre guidato il circolo Auser Blow Up, realtà attiva nel quartiere popolare del Portello nel capoluogo veneto, punto di riferimento intergenerazionale e laboratorio di diversi progetti sociali e culturali sul territorio.
“Credo che non esista un solo modo di fare politica e aggregazione – ha scritto un mese fa annunciando la sua candidatura al Consiglio regionale del Veneto -, che le persone che vogliono cambiare siano dentro le parrocchie come dentro le sezioni di partito, dentro i centri ricreativi, dentro i luoghi del sapere e dentro gli spazi associativi; nei luoghi di lavoro e nelle assemblee sindacali, ovunque ci sia uno spirito che porta le persone a stringersi la mano e camminare insieme: tutte e tutti abbiamo qualcosa da raccontare, qualcosa che vogliamo cambiare”.
La sua prossima elezione, come detto, segna la conclusione di una fase complessa per i Giovani democratici, che negli ultimi anni avevano vissuto momenti di stallo e divisioni interne, conditi anche di carte bollate. Con la scelta di Libero i dem hanno voluto dare un segnale di rinnovamento e unità, valorizzando al contempo la presenza femminile alla guida di un’organizzazione giovanile. Di sicuro Libero ha un profilo in linea con l’attuale segretaria, Elly Schlein e anche su temi molto sentiti a livello giovanile – vedi ad esempio la solidarietà col popolo palestinese – è decisamente schierata.
Libero eredita quindi un’organizzazione che ha bisogno di rilancio e anche di autonomia: l’assenza di un tesseramento nazionale centralizzato ha finora impedito qualsiasi controllo reale sulle iscrizioni. Il risultato è che ogni congresso finora è stato un percorso accidentato dove, in mancanza di verifiche certe, si è preferito spesso soprassedere e trovare un equilibrio provvisorio pur di non bloccare l’attività. “Da segretaria mi impegno che i Gd abbiano spazio anche nei luoghi dove si decide”, ha detto oggi Schlein in apertura del discorso conclusivo alla festa dell’Unità di Reggio Emilia.
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