Pmi, la transizione energetica è ostacolata da burocrazia, costi elevati e resistenze culturali
È fondamentale che si parli di transizione energetica anche a proposito delle micro e piccole imprese, che rappresentano il 99% delle aziende italiane generando il 63% del valore aggiunto e il 73% dell’occupazione privata. Questo è l’argomento del nuovo report di Cna Milano, presentato al convegno “Pmi e transizione energetica: quali barriere e opportunità?”, il cui tema cruciale è stato quello dell’elettrificazione del calore industriale. L’evento, a cui hanno partecipato esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni, è stato promosso da Cna Milano insieme ai Cna di Abruzzo, Emilia-Romagna e Lombardia, dopo un percorso rappresentato da quattro workshop (svoltisi a Brescia, Bologna, Pescara e Milano) in cui sono state coinvolte 47 imprese.
“L’iniziativa odierna sull’elettrificazione del calore conferma il dinamismo e l’attenzione del sistema CNA nei confronti di due temi strategici quali la transizione green e i costi energetici”, afferma Otello Gregorini, segretario generale Cna. “Il processo di decarbonizzazione ha assoluto bisogno del pieno coinvolgimento delle piccole imprese e la competitività della manifattura passa attraverso un necessario intervento di riduzione dei costi dell’energia. Su questo terreno Cna è impegnata con proposte e progetti coerenti con gli ambiziosi obiettivi della doppia transizione”.
Il fulcro della questione, secondo lo studio, non è l’assenza di tecnologie ma una serie di ostacoli che intralciano la transizione energetica delle Pmi: burocrazia, costi iniziali elevati, infrastrutture insufficienti, incentivi non adeguati e diffusa resistenza culturale. Alle imprese serve quindi un accompagnamento che integri formazione, supporto operativo e strumenti finanziari accessibili. “Le imprese non possono essere lasciate sole in questa trasformazione epocale”, avverte Matteo Reale, presidente di Cna Milano. “Le tecnologie ci sono, dalle pompe di calore al fotovoltaico, dagli accumuli alle comunità energetiche. Ma senza regole chiare, incentivi stabili e percorsi di accompagnamento, la transizione rischia di essere percepita come un costo e non come un’opportunità. La vera sfida è trasformare questa trasformazione in valore condiviso, rafforzando la competitività delle imprese e migliorando la qualità della vita nei territori”.
Per rendere concreto il percorso delle aziende verso la decarbonizzazione è necessaria la formazione di figure ibride che, oltre alle competenze tecniche, abbiano capacità di analisi dei dati e conoscenze di governance partecipativa. Non meno importante è l’allineamento agli obiettivi europei e nazionali, in modo da poter beneficiare degli incentivi e ridurre la vulnerabilità ai costi energetici. Per questi motivi, Cna Milano propone “un framework nazionale coerente, che semplifichi le procedure, renda strutturali gli incentivi, sostenga le comunità energetiche e promuova investimenti in ricerca e formazione”, partendo proprio dai territori intesi come laboratori sperimentali.
“L’azione deve partire oggi”, conclude Matteo Reale, “portando la transizione all’interno dei processi produttivi delle micro e piccole imprese. Solo così vincoli e ostacoli possono trasformarsi in opportunità concrete, capaci di generare valore condiviso, rafforzare la competitività e favorire lo sviluppo dei territori”.
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