Sonny Curtis, morto l’autore di “I fight the law” cantata dai Clash

E’ morto il 19 settembre a 88 anni Sonny Curtis, cantautore e chitarrista, membro della band dei Crickets e autore di brani entrati nella storia del pop e del rock. Ne daà notizia la figlia Sarah Curtis su Facebook, spiegando che il padre si è spento dopo una “malattia improvvisa”. Curtis era l’ultimo esponente ancora in vita della formazione classica dei Crickets, il gruppo fondato con l’amico Buddy Holly alla fine degli anni 50, e di cui divenne frontman dopo la tragica morte di Holly nell’incidente aereo del 3 febbraio 1959, in cui persero la vita anche Ritchie Valens e The Big Bopper. Ma la sua influenza nella storia della musica va ben oltre l’appartenenza a un gruppo leggendario. Curtis è infatti l’autore di I fought the law, scritta nel 1958 e incisa nel 1960 dai Crickets, ma trasformata poi dai Clash, in versione punk, in un inno generazionale e reinterpretata in seguito da artisti come Roy Orbison, Hank Williams Jr., Green Day e molti altri.

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Altro successo senza tempo è Love is all around (1970), tema della sitcom The Mary Tyler Moore show: con il verso “Who can turn the world on with her smile?” accompagnava le immagini della protagonista che lanciava il cappello in aria in una Minneapolis affollata, diventando simbolo di un’epoca e di una nuova figura femminile nella televisione americana. Tra le sue composizioni più note anche Walk Right Back, portata al successo dagli Everly Brothers nel 1961, e More than I can say, registrata originariamente dai Crickets e diventata un successo per Leo Sayer nel 1980.

Nato il 9 maggio 1937 a Meadow, in Texas, Curtis proveniva da una famiglia di contadini del cotone. Imparò a suonare la chitarra a quattro anni, ispirato dagli zii, musicisti bluegrass. Adolescente, conobbe Buddy Holly e insieme iniziarono a esibirsi nei club locali. Parteciparono come gruppo spalla a concerti di leggende come Elvis Presley e Johnny Cash. Curtis suonò la chitarra solista in alcune delle prime incisioni di Holly, come Blue days, black nights, ma si separò temporaneamente dal gruppo per andare in tour con Slim Whitman. Rientrò nei Crickets nel 1958, pochi mesi prima della tragedia che segnò la fine del sogno americano per molti appassionati del rock’n’roll.

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Arruolato nell’esercito nel 1959, durante l’addestramento scrisse Walk Right Back e, dopo il servizio militare, si trasferì a Los Angeles, dove continuò a comporre e lavorare anche nel mondo della pubblicità, firmando jingle per spot televisivi. Negli anni ha composto oltre 500 brani, molti dei quali registrati da artisti di grande calibro come Tom Petty, Glen Campbell, Andy Williams, Bobby Vee, Keith Whitley e persino Bing Crosby. Nel 1991 fu inserito nella Nashville Songwriters Hall of Fame, mentre nel 2012, grazie a una decisione tardiva ma dovuta, entrò ufficialmente nella Rock and Roll Hall of Fame insieme agli altri Crickets.

Fino agli anni 2000 Curtis ha continuato a esibirsi sia da solista sia con i Crickets, mantenendo sempre un profilo basso e schivo, lontano dal mainstream. Viveva nei pressi di Nashville con la moglie Louise, con cui era sposato da oltre 50 anni. Il suo stile, che ha spaziato tra rockabilly, country, pop e folk, ha influenzato generazioni di musicisti, spesso più celebri di lui. Ma chiunque abbia mai ascoltato una sua canzone sa riconoscerne la firma: testi semplici, melodie dirette, un’anima profondamente americana.

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