Engie Italia punta sul fotovoltaico
“Entro il 2030 vogliamo superare i 200 megawatt di fotovoltaico on site, cioè impianti collocati direttamente presso siti produttivi per coprire i consumi energetici in loco. Un obiettivo che prende forma da esperienze concrete come quella dello stabilimento Ichnusa di Assemini, in Sardegna”. Monica Iacono, ad di Engie Italia – uno dei principali operatori energetici sul mercato nazionale con significativa presenza lungo tutta la filiera dell’energia – indica subito un traguardo che si inserisce in una strategia più ampia dell’azienda in Italia. Una strategia che punta a supportare la transizione energetica del Paese e il raggiungimento degli obiettivi nazionali, unendo la sfida della decarbonizzazione al crescente bisogno di indipendenza energetica e competitività, a beneficio anche del comparto industriale. “Abbiamo obiettivi ambiziosi per rafforzare la quota di mercato nel settore industriale – aggiunge l’ad – sia con lo sviluppo di infrastrutture energetiche decentralizzate green ed efficienti, che attraverso soluzioni innovative di fornitura di energia, in grado di sostenere le imprese in mercati sempre più volatili e competitivi, con strumenti avanzati e costruiti su misura”.
Il percorso è già partito con progetti concreti come il birrificio Ichnusa, uno dei più grandi progetti fotovoltaici on site del gruppo Heineken in Europa: il nuovo parco solare, con una potenza installata di oltre 8,6 MW, verrà costruito accanto al sito produttivo e sarà uno dei pochi impianti di grande taglia in Italia direttamente connesso ad uno stabilimento, producendo circa 15 GWh all’anno di energia da fonte rinnovabile. L’impianto sarà completato nei primi mesi del 2026, e coprirà il 100% del fabbisogno di energia elettrica del sito grazie al contratto di lungo termine (Power purchase agreement, Ppa) siglato con Engie Italia. Un modello replicabile, che unisce decarbonizzazione e stabilità dei costi. “La partnership con il gruppo Heineken, così come altre siglate con imprese presenti sul territorio nazionale – spiega l’ad – rappresenta una risposta concreta alla necessità del settore industriale, soprattutto quello energivoro, di decarbonizzare, ridurre e stabilizzare nel lungo periodo la bolletta energetica. È un perfetto esempio di decoupling”.
Il tema centrale resta la competitività. “Il costo dell’energia ha un ruolo cruciale per l’industria europea. Il tema è ancora più rilevante per il nostro Paese perché scontiamo prezzi più alti rispetto a Francia, Spagna e Germania, ma anche rispetto a mercati extraeuropei come Stati Uniti e Cina”. In questo scenario i Ppa diventano determinanti: “Sono uno strumento di disaccoppiamento sia lato produzione che consumo. Ma sono contratti complessi che richiedono competenze specifiche e si basano su relazioni di lungo periodo. Questi sono gli elementi critici su cui bisogna lavorare per sfruttarne appieno le potenzialità”.
Secondo Iacono “il disaccoppiamento è un elemento che già caratterizza i principali strumenti di supporto alla produzione di energia da rinnovabile, come ad esempio il Fer-X. La crescita delle rinnovabili nel mix energetico rappresenta l’unica soluzione strutturale per la riduzione del costo dell’energia per i clienti finali”. Ma perché ciò avvenga, Iacono ribadisce che “serve un quadro normativo stabile, misure di semplificazione, iter autorizzativi più rapidi e connessioni alla rete più veloci”. Il nodo infrastrutturale è infatti tra i più delicati. Senza connessioni adeguate, anche i progetti già autorizzati rischiano di restare sulla carta, mentre il fenomeno del curtailment – la riduzione forzata della produzione per congestione della rete – diventa un ostacolo crescente alla bancabilità degli investimenti. Intanto, il mercato evolve e la domanda si diversifica.
Crescono le richieste di formule innovative: Ppa ibridi che combinano più tecnologie rinnovabili, contratti che includono sistemi di accumulo, accordi multi-buyer che consentono a più aziende di condividere rischi e benefici. Strumenti più complessi, ma anche più adatti a un sistema elettrico volatile, che spinge le imprese a cercare certezze di lungo periodo. Engie Italia intende rispondere a questa sfida con un approccio integrato: generazione rinnovabile on site e PPA pluriennali da un lato e focus su soluzioni di efficienza energetica sempre più evolute. “Il principio europeo dell’Energy Efficiency First va tradotto in pratiche concrete – conclude Iacono – elettrificazione, riqualificazione e ottimizzazione energetica, digitalizzazione e demand response sono parte integrante dell’offerta: solo così si riducono i rischi e si libera valore per le imprese”.
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