Kimmel torna e si commuove per la vedova Kirk. E Trump minaccia il network Abc

NEW YORK – Una continua standing ovation del suo pubblico. Il ritorno in tv, a quasi una settimana dalla sospensione, del conduttore e comico Jimmy Kimmel ha infiammato la serata su Abc. Kimmel ha parlato per quasi venti minuti, chiarendo di non aver mai voluto sfruttare la morte dell’attivista di destra Charlie Kirk per fare spettacolo, e commuovendosi per il gesto della vedova di perdonare l’assassino del marito.

È stato un ritorno in grande stile, pieno di applausi, di battute, sempre con Donald Trump nel mirino, ma anche con quella precisazione, calibrata nel tentativo di convincere le reti affiliate a Abc a mettere fine al blackout. Lo show era stato sospeso dopo che il comico aveva accusato, in un monologo, i repubblicani di “voler disperatamente sfruttare la morte di Kirk”, attribuendo una matrice di sinistra all’attentato.

Jimmy Kimmel’s full opening remarks in his return to air tonight pic.twitter.com/pnbkyUSTLk— FactPost (@factpostnews) September 24, 2025

Monologo atteso, dopo giorni di polemiche, tensioni, con la sospensione del “Jimmy Kimmel Live!”, arrivato a oltre quattromila puntate, su pressione del governo.

La decisione presa da Disney aveva entusiasmato Trump e la base Maga, e fatto infuriare centinaia di migliaia di telespettatori che avevano disdetto l’abbonamento. Lunedì la compagnia ha deciso la ripresa dello show, andata in onda ieri sera alle 23,35, ora della costa est, le 5,35 in Italia. Poco prima della nuova puntata, il tycoon aveva espresso la sua delusione per il ritorno di Kimmel. “Non posso credere che sia tornato – ha scritto su Truth – alla Casa Bianca era stato detto che lo show era stato cancellato”. Trump ha accusato il comico di essere un altro “braccio del Partito democratico” e minacciato di portare Abc in tribunale.

Il presidente ha parlato di crollo di ascolti e assenza di pubblicità, ma lo show ha avuto, come sempre, un treno di sponsor. Kimmel ha ringraziato i colleghi che lo hanno sostenuto, citato il senatore repubblicano Ted Cruz, che aveva messo in guardia dalla censura, e poi precisato: “Non è mai stata mia intenzione sfruttare la morte di un giovane, ucciso da una violenza malata”, Kimmel ha condannato l’omicidio e ricordato come “ciò che conta è poter vivere in un Paese che permette uno show come questo”, ma anche attaccato il tentativo di censura, qualcosa di anti-americano.

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Il comico ha preso di mira Brendan Carr, il responsabile della commissione telecomunicazione, per aver chiesto il suo licenziamento, poi ha lanciato un video del 2022 in cui Trump prometteva di garantire la libertà d’espressione e uno, della settimana scorsa, in cui il tycoon si era rimangiato tutto, rallegrandosi della sospensione dello show di un comico con “poco talento e bassi ascolti”. A quel punto Kimmel ha chiesto al pubblico in studio cosa pensasse, scatenando un’altra facile standing ovation. “Adesso – ha detto, riferendosi a Trump – gli toccherà pubblicare i file di Jeffrey Epstein per distogliere l’attenzione da questa storia”.

Il comico ha evidenziato la scelta di un presidente “che celebra il licenziamento delle persone perché non accetta le battute” e dato il suo sostegno ai giornalisti, messi sotto pressione dal governo. Ma nel finale Kimmel ha riservato il momento più emotivo. E’ stato quando ha ricordato Erika Kirk, che ha perdonato l’assassino del marito. “E da persona credente – ha detto con gli occhi improvvisamente lucidi – quel gesto mi ha colpito”. Applausi.

Back on the air, #JimmyKimmel gets emotional speaking about how #ErikaKirk forgave her husband’s killer during Sunday’s memorial for #CharlieKirk. pic.twitter.com/4djl4u8mKA— The Hollywood Reporter (@THR) September 24, 2025

Il resto dello show è stato in linea con la tradizione. Ospiti, gag e colpi bassi per Trump. Con un Robert De Niro nei panni del successore di Carr all’Ufficio censure, stavolta nei confronti di Whoopi Goldberg, finita davvero nel mirino della rappresaglia di governo. È apparso un De Niro in versione Taxi Driver per imporre la sua censura, infarcendo il suo intervento di tutti gli stereotipi del mafioso. Poi sono andate in onda le immagini del duro messaggio di Trump contro gli immigrati nel discorso all’Assemblea generale dell’Onu, davanti a una platea raggelata. Kimmel ha rifilato l’ultimo colpo basso, toccando l’ossessione del presidente per il Nobel della pace: “Se non vince lui il Nobel, non so chi possa”.

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