È morto Mauro Bene, tra i fondatori ed ex vicedirettore di Repubblica

E’ morto a Roma Mauro Bene, ex vicedirettore di Repubblica ed ex direttore dell’agenzia Agl. Romano, 71 anni, Bene era entrato giovanissimo nel gruppo Espresso.

Nel 1976 era nel nucleo di giovani talenti reclutati da Eugenio Scalfari quando intraprese con successo l’avventura di fondare un nuovo quotidiano: a Repubblica Mauro Bene lavorò infatti sin dal primo numero in edicola, il 14 gennaio 1976 e dunque la sua storia professionale coincide con la storia stessa di Repubblica. E del nostro giornale infatti è stato negli anni redattore politico, capocronista, caporedattore centrale e dal 1995 vicedirettore prima con Scalfari e poi quando la direzione, dal 1996, è passata a Ezio Mauro.

«Lavorare con lui era una certezza», lo ricorda Gregorio Botta, che insieme a Mauro Bene è stato vicedirettore proprio negli anni di Ezio Mauro. «Era un attentissimo lettore dei giornali e capiva subito se una notizia si sarebbe trasformata in qualcosa di grosso. Era uno di quegli animali di macchina come non se ne fanno più. Viveva al giornale, per il giornale, non frequentava salotti». Cresciuto alla scuola di Franco Magagnini, storico caporedattore centrale del nostro giornale, anche Bene aveva un fiuto naturale per la notizia.

«Il suo grande amore era Repubblica», continua Botta, «e aveva una sola passione: il giornalismo. Ma in lui la passione del giornalismo e la passione per il paese coincidevano. Il giornalismo, come per Scalfari del resto, era per lui impegno, battaglia di civilizzazione, di apertura democratica».

Anche Dario Cresto-Dina, altro storico vicedirettore di Repubblica, che ha lavorato a lungo a stretto contatto con Mauro Bene lo ricorda così: «Per me è stato una guida per quanto riguarda la politica, lui sapeva capire i linguaggi misteriosi della politica e vedere oltre lo schermo».

Dalla redazione politica, di cui è stato poi anche caporedattore, infatti Mauro Bene proveniva, oltre ad aver lavorato in cronaca. «Noi andavamo sempre a cercare i primi numeri di Repubblica per vedere la sua firma e ricordargli scherzando: “Una volta scrivevi!”. Era un piccolo rimpianto».

Come un collega molto leale lo ritrae ancora Cresto-Dina: «E’ importante ricordare la lealtà di Mauro: era sempre pronto a dare una mano, se eri in difficoltà. Sapeva mantenere dei rapporti di grande amicizia e questo è fondamentale in un giornale. Lo ricordo incapace di prevaricare, anche quando non era d’accordo su qualcosa la sua era sempre un’obiezione sottovoce. Ed è forse per questo che lo ascoltavamo di più».

Mauro Bene è rimasto a Repubblica dal 1976 al 2010 quando poi è andato a dirigere l’Agl, Agenzia Giornali Locali, che ha guidato dal febbraio 2010 all’ottobre 2012.

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