Ue, sollievo per il voto in Moldova: sconfiggere la propaganda russa è possibile
BRUXELLES – L’Europa tira un sospiro di sollievo. La vittoria degli europeisti in Moldova rassicura l’Unione. E non solo per la vittoria del fronte più vicino a Bruxelles e che sostiene l’adesione all’Ue, ma soprattutto perché si è avuta la dimostrazione che è possibile sconfiggere la propaganda russa e la sua capacità di infiltrarsi nel confronto politico degli altri Paesi. Un fallimento, dunque, in primo luogo di Mosca che da tempo ha messo nel mirino la Transnistria e lo stessa paese al confine con l’Ucraina. E la conferma della possibilità del suo ingresso nell’Unione.
“Nessun tentativo di seminare paura o divisione – ha infatti commentato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen – ha potuto spezzare la tua determinazione. Hai reso chiara la tua scelta: Europa. Democrazia. Libertà. La nostra porta è aperta. E saremo al tuo fianco a ogni passo”. “Il popolo moldavo – ha sottolineato Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo – ha scelto la democrazia, la riforma e un futuro europeo, nonostante le pressioni e le interferenze della Russia”. Evidentemente, ha ripetuto l’Alto rappresentante per la Politica estera, Kaja Kallas, “nessuna forza può fermare un popolo impegnato per la libertà”.
Una considerazione che rasserena soprattutto i Paesi più vicini geograficamente alla Russia e che più subiscono le interferenze propagandistiche e militari del Cremlino. “Ci è voluto un grande coraggio da parte della nazione moldava e di Maia Sandu personalmente – si è rallegrato il premier polacco, Donald Tusk – per vincere queste elezioni. Non solo avete salvato la democrazia e mantenuto la rotta europea ma avete anche fermato la Russia nei suoi tentativi di assumere il controllo dell’intera regione. Una buona lezione per tutti noi”. “Malgrado i tentativi di ingerenze e pressioni – è l’opinione del presidente francese, Emmanuel Macron – la scelta dei cittadini moldavi si è espressa con forza”. E forse non è un caso che la soddisfazione venga espressa dai partiti europeisti e dai leader filo Ue, mentre la destra sovranista fino ad ora sia rimasta in silenzio.
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