Disturbi alimentari: i corpi degli influencer dettando la dieta a 3 giovani su 4
I social network, per le nuove generazioni, hanno sempre più un forte potere di condizionamento psicologico. Dettano pensieri, umori e comportamenti. Non sempre in maniera positiva. Sarebbe tutta ‘colpà dei modelli di riferimento che appaiono on line, quasi sempre votati alla perfezione soprattutto fisica.
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Un problema per 3 ragazzi su 4
Ben 3 ragazzi su 4, ad esempio, per valutare il proprio aspetto esteriore prendono a riferimento proprio quello di influencer e star delle piattaforme. Con la conseguenza che quasi 1 su 2 tende a modificare le proprie abitudini alimentari per cercare di rientrare in quei canoni e il 30% sperimenta i consigli sul cibo e sul benessere proposti da molti di loro, per tentare di restare al passo con quel tipo di fisico. Una missione quasi impossibile: in fondo quelle immagini sono spesso ritoccate con gli onnipresenti filtri. Così l’autostima ne risente: a 4 su 10 è capitato di non voler uscire di casa per paura del giudizio altrui. Mentre quasi 1 su 3 ha l’abitudine di modificare appunto con filtri ed effetti le foto che pubblica sui social.
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A segnalare il rapporto tra i giovani e il proprio corpo ai tempi dei social media è un’indagine condotta dal nostro portale di riferimento Skuola.net assieme agli psicologi e psicoterapeuti dell’Associazione Di.Te., su un campione 1.668 ragazze e ragazzi tra i 9 e i 24 anni, e diffusa in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla 2024, dedicata proprio alla sensibilizzazione sui disturbi del comportamento alimentare. Ormai una vera emergenza, soprattutto nelle fasce d’età più basse, che sulla carta nemmeno dovrebbero avere accesso ai social ma che nei fatti bypassano gli sbarramenti anagrafici.
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Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, fra i giovanissimi che si rivolgono ai Centri del Servizio Sanitario Nazionale dedicati a queste problematiche, ben il 59% ha tra i 13 e i 25 anni e un preoccupante 6% ha meno di 12 anni. Peraltro, se l’accesso ai servizi è costituito al 90% da utenza femminile, l’impatto dei social sul rapporto col corpo e col cibo colpisce entrambi i generi senza troppe differenze.
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Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità secondo cui, tra quanti accedono ai Centri del Servizio Sanitario Nazionale dedicati a queste problematiche, ben il 59% ha tra i 13 e i 25 anni e un preoccupante 6% ha meno di 12 anni. Peraltro, se l’accesso ai servizi è costituito al 90% da utenza femminile, l’impatto dei social sul rapporto col corpo e col cibo colpisce entrambi i generi senza troppe differenze.
Sono tantissimi gli adolescenti e i giovani adulti che si lasciano trasportare da modelli distorti: il 31% confronta costantemente il suo corpo con quelli dominanti sui social, un altro 44% lo fa a cadenza periodica. Ancora più inquietante il dato che vede il 46% degli intervistati adottare uno specifico regime alimentare pensando proprio a quel paragone: il 16% lo fa spesso e volentieri, il 30% ogni tanto. E c’è persino un’ampia fetta di ragazzi che prova a imitare lo stile di vita comunicato dai loro idoli attraverso il web: 3 su 10 hanno provato diete ed allenamenti “sponsorizzati” da uno o più influencer (per il 10% è una cosa frequente, per il 20% si è trattato di esperimenti).
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Non accettare il proprio corpo
Nonostante ciò, la mancata accettazione del proprio corpo rimane un qualcosa di insito nelle Generazioni Zeta e Alpha. Dimostrazione ne è il fatto che il 40% delle ragazze e dei ragazzi raggiunti dall’indagine dice di trovarsi a volte nella condizione di non voler uscire di casa o di sottrarsi da occasioni di socialità perché insicuro della sua fisicità: al 23% ciò accade occasionalmente, per il 17% è una costante di vita. Un fatto che, inoltre, aumenta al crescere dell’età: tra i 9 e i 14 anni la percentuale di chi tende a ritirarsi socialmente è del 31%, tra i 15 e i 19 anni sale al 43% e tra i 20 e i 24 arriva addirittura al 60%.
Lo stesso avviene nella dimensione digitale, con il 27% che si dice insoddisfatto di come appare il proprio fisico nelle foto e nei video “al naturale” che finiscono online. E, probabilmente per questo, una quota simile (34%), se ha l’opportunità di farlo, cerca sovente di modificarli o di applicare dei filtri migliorativi prima di pubblicarli. Gran parte della responsabilità di un approccio del genere, tra l’altro, viene imputata proprio ai social network: è il 40% dei giovani a pensare che i contenuti delle piattaforme social influiscano negativamente sulla propria autostima. E più si cresce, peggio è: tra i 20 e i 24 anni si arriva a quasi la metà, 46%.
Capire come aiutare questi giovani non è semplice. Molti di loro preferiscono non aprirsi col mondo: solo poco più di un terzo (35%) ha cercato aiuto o ha perlomeno parlato con qualcun altro dei suoi problemi con il corpo e l’alimentazione: solamente il 25% lo ha fatto con in genitori, appena il 10% con uno specialista.
“Diventa sempre più difficile – spiega così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net – ignorare la correlazione che c’è tra i modelli estetici che vanno per la maggiore sulle piattaforme social e il cattivo rapporto che una fetta crescente di giovani ha con il cibo e con il corpo. Sì è vero, i modelli e le modelle da calendario sono sempre esistiti, ma non erano il ragazzo o la ragazza della porta accanto. Infatti sia io che accedo ai social media che il creator di successo abbiamo in teoria la stessa possibilità di postare contenuti, mentre sul calendario ci finivano solo i professionisti. Questo genera innegabilmente delle comparazioni che, unite alla pervasività delle piattaforme e alla possibilità di ritoccare facilmente le immagini, stanno avendo un impatto negativo su una fascia della popolazione estremamente vulnerabile quando si parla di corpo, cibo e autostima”.
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