Ricciardi (M5S): “Una vergogna umana e politica, è l’unica premier che parla così degli attivisti”
Riccardo Ricciardi, capogruppo del M5S alla Camera, qual è il suo stato d’animo seguendo gli ultimi avvenimenti della Flotilla? A bordo c’è anche il vostro collega parlamentare Marco Croatti.
«L’apprensione è stata tanta in questi giorni man mano che ci si avvicinava all’ora x. Ho sentito Croatti tutti i giorni e chiaramente il livello di tensione aumentava perché gli scenari sono imprevedibili e può succedere di tutto. C’è stata e c’è anche commozione».
Come considera le parole di Meloni sulla “irresponsabilità di insistere” della Flotilla?
«Indecenti. Se Meloni e Tajani avessero fatto la metà delle pressioni fatte su Flotilla su Israele oggi parleremmo d’altro. Hanno cercato di fermare un’azione non violenta e non un genocidio. Non ho sentito un premier dei 44 paesi coinvolti esprimere posizioni del genere di fronte a cittadini impegnati in un’azione umanitaria. Non si tratta di politica: è una vergogna anche umana».
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Che garanzie chiedete per gli equipaggi?
«Il minimo è che a queste persone non venga torto un capello ad alcuno, italiani e non, parlamentari e non. Sono persone che stanno facendo solidarietà, non hanno fatto nulla di illegale o violato alcun diritto internazionale, Israele non ha alcuna autorità per trattenerli nemmeno 15 minuti. Se questo dovesse accadere dovremmo convocare subito l’ambasciatore israeliano, sarebbe un grave atto nei confronti del nostro Paese».
Adesso potrebbe bloccarsi il Paese. Se lo augura?
«Guardi, una cosa che non ha concepito il governo è che qui non c’è una regia politica da parte di qualcuno, queste sono mobilitazioni spontanee dal basso. Quindi vanno rispettate, abbiamo presenziato e lo faremo ancora. L’unica cosa bella di questo schifo che sta avvenendo è la risposta civile straordinaria della popolazione italiana».
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Sosterrete ogni tipo di azione di protesta? Penso ai blocchi dei treni, ad esempio.
«I treni sono già bloccati da Salvini che non li fa funzionare, basta andare un giorno a vedere i tabelloni di Termini. Non è un partito o un movimento che blocca i binari, chiaro che gli atti violenti non li appoggiamo e sono controproducenti, quello è il limite da non superare. Ma l’indignazione è tanta».
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