I reni: teniamoli in salute. I consigli per farli vivere bene il più a lungo possibile
Non dimentichiamo mai la salute dei reni. C’è una patologia, la malattia renale cronica, che si sviluppa senza dare segnali evidenti: solo il 10% dei pazienti sa di essere ammalato e quindi va dal nefrologo. Cosa mangiamo e quanto ci muoviamo può influire sulla salute di questi organi. Un tema che sarà affrontato nel corso del 66° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia (dal 21 al 24 ottobre a Riccione).
La malattia renale cronica
Nel nostro Paese, più di 4 milioni di persone sono affetti da una malattia renale cronica. Fra loro, circa 100 mila hanno raggiunto un livello di gravità tale da richiedere terapie salvavita. Ancora, 45mila sono sottoposti a dialisi, mentre 28 mila hanno subito un trapianto di rene. In termini di prevenzione, i nefrologi consigliano di seguire una serie di regole per un corretto stile di vita. Fra queste ci sono le camminate quotidiane, una dieta a ridotto consumo di grassi, ma anche il monitoraggio dei livelli di zucchero nel sangue e della pressione arteriosa. E poi un adeguato apporto di liquidi, controlli periodici, evitare il fumo e l’assunzione di farmaci antinfiammatori.
Bere
Anche bere è fondamentale: bisogna assumere almeno 1-1,5 litri di liquidi, meglio se acqua, al giorno. E per chi soffre di calcoli renali è ancora più importante, anzi necessario. Bisogna farlo fin dal primo mattino perché per contrastare il formarsi dei calcoli renali è utile iniziare a bere fin dall’inizio della giornata, così da idratare l’organismo in maniera costante.

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Gli esami da fare
Quelle dei reni sono patologie che non presentano sintomi particolari se non quando sono già in uno stato avanzato. È necessario dunque mettere in campo un’attenta opera di prevenzione basata sull’esame delle urine e della creatinina presente nel sangue, sulla misurazione della pressione arteriosa e, quando necessario, sull’esecuzione di un’ecografia renale. Il tutto completato da una visita periodica dal nefrologo, per tenere il tutto sotto controllo. Anche perché si potrebbe fare molto se la malattia renale cronica fosse riconosciuta nei suoi primi stadi e la dialisi, a cui si approda quando ai reni resta circa il 15 per cento della loro capacità, potrebbe diventare un’eccezione.
Mentre fino a pochi anni fa non esistevano strumenti per curare la malattia renale cronica, ora esistono farmaci e attenzioni terapeutiche o dietetiche che permettono di rallentare moltissimo la progressione della insufficienza renale.
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Il dolore ai reni
Non va inoltre sottovalutato inoltre il dolore ai reni viene, spesso scambiato per semplice mal di schiena. In alcuni casi, può essere il campanello d’allarme di molte patologie, come un’infezione alle vie urinarie. Lo si avverte nella parte superiore dell’addome, all’altezza del fianco (destro e/o sinistro) o nella regione costo-lombare. Può essere continuo o manifestarsi con fitte intermittenti, acuto o cronico. In alcuni casi può irradiarsi anche all’inguine.
Le infezioni
Il dolore può dipendere da più cause, come calcoli renali, infezione delle vie urinarie, tumore al rene, traumi a livello renale. Se le infezioni delle basse vie urinarie (uretra e vescica) non vengono trattate correttamente, possono estendersi all’apparato urinario superiore e ai reni, causando dolore. Il tipo di infezione più comune è la cistite. C’è poi l’uretrite (infezione dell’uretra) e infine la pielonefrite, l’infezione del rene. Può essere conseguenza di una cistite non curata adeguatamente e può portare ad una riduzione più o meno grave della della funzionalità renale e, nelle situazioni più gravi, anche allo shock settico con conseguenze potenzialmente mortali.
La pielonefrite
Tra i batteri responsabili di infezioni ci sono: l’Escherichia coli e microrganismi come Proteus, Pseudomonas e Klebsiella, germi che possono essere resistenti ai più comuni antibiotici e disinfettanti delle vie urinarie.
Il sintomo tipico della pielonefrite è il dolore a un fianco, spesso intenso, che tende a durare per giorni, associato anche a febbre con brividi e spesso nausea e vomito. Possono essere presenti urine scure o maleodoranti, sangue nelle urine, minzione frequente e dolorosa. In presenza di dolore ai reni che persiste, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico. In caso di sintomi come forte dolore, nausea o vomito, febbre, brividi o impossibilità a svuotare la vescica è invece necessario andare immediatamente in pronto soccorso.
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I fragili e gli anziani
Quando si invecchia i reni tendono a funzionare meno bene. Si può facilmente sviluppare insufficienza renale acuta dopo un’influenza, quando si suda tanto per il caldo o per la febbre. Dopo una certa età infatti i reni hanno una minore capacità di trattenere acqua e sale. Il paziente perde troppi liquidi e si può sviluppare un’insufficienza renale.
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