La Generazione X sempre più al centro dei consumi
Il secondo più grande mercato di consumo al mondo dopo quello degli Stati Uniti e quasi il doppio della spesa totale della Cina. Questa è la forza economica della Gen X a livello globale e crescerà sempre di più nei prossimi anni, raggiungendo il picco di 23 trilioni di dollari di consumi nella Gdo nel 2035.
Il dato emerge dall’ultimo report globale “The X factor: how Generation X is quietly driving trillions in consumer spending” curato da NielsenIQ in collaborazione con World Data Lab (Wdl). Parliamo dei nati tra il 1965 e il 1980, una generazione sandwich che si trova al centro di due fasce d’età importanti, quella dei genitori che richiedendo assistenza fisica, emotiva o economica e quella dei figli, che hanno bisogno di vari supporti, primo fra tutti quello dell’istruzione. Una generazione che globalmente, nonostante sia più piccola dei Millennial o della Gen Z, rappresenterà nel 2025 il secondo più grande mercato di consumo al mondo e nello stesso tempo un target dal grande potenziale. Basti pensare che le donne di questa generazione controllano il 50% della spesa globale e condizionano il 70-80% delle decisioni di acquisto delle famiglie.
“La Gen X è al centro di un importante cambiamento economico considerando che guida la spesa in varie categorie mentre gestisce le esigenze di più generazioni” illustra Marta Cyhan-Bowles, chief communications officer & head of global marketing coe di Niq, “l’influenza della Gen X è profonda e troppo spesso trascurata dai brand. Questo target continuerà a plasmare il futuro dell’economia globale e dei consumi per molti anni a venire”.
Scorrendo il report possiamo notare che gli appartenenti a questa generazione non solo hanno una concreta potenzialità di orientare le scelte di spesa ma hanno anche una grande capacità di acquisto. A livello globale, già dal 2021 i 45/ 60enni si trovano nei loro anni di massima spesa e continueranno ad essere le persone con la spesa più alta al mondo fino al 2033. Eppure il mercato si sta rivolgendo principalmente alla Gen Z e si dimentica di una generazione che secondo le previsioni, solo nel 2025 spenderà 15,2 trilioni di dollari e raggiungerà il picco di 23 trilioni entro il 2035. Un aumento indirizzato a tre le categorie chiave, alimenti e bevande analcoliche che cresceranno di 507 miliardi di dollari, il beauty che aumenterà di 80 miliardi di dollari e le bevande alcoliche di 42 miliardi di dollari. Passando all’Italia, gli individui appartenenti a questa generazione sono 14,2 milioni con una spesa nominale pari a 369 miliardi di dollari e una spesa pro capite annuale di quasi 26 mila dollari.
Anche da noi si prevede un aumento della spesa complessiva superiore al 23% e il raggiungimento di 455,6 miliardi di dollari entro il 2030. “In Italia questa generazione mostra una buona capacità di spesa” spiega Enzo Frasio, amministratore delegato di Niq Italia, “su 14,2 milioni di individui, 1,5 milioni rientrano nella fascia ad alto reddito, contribuendo al fatturato della Gdo con 105 miliardi di dollari e una spesa media individuale annua di 67,4 mila dollari. Sono invece 12,1 milioni quelli della classe media, che generano 263 miliardi di dollari con una spesa pro capite di 21 mila dollari. Questi dati ci mostrano come sia, per brand e retail, un target importante a cui rivolgersi per investire su una crescita a lungo termine”.
Ma quali caratteristiche distinguono gli appartenenti alla Gen X? Dai dati del report di NielsenIQ, i nati tra il 1965 e il 1980 pur non essendo pionieri, ruolo caratteristico dei Millennials sono inclini all’esplorazione negli acquisti, curiosi e disposti a provare nuovi prodotti. Al 42% (contro il 31% dei Baby Boomer) di questi piace provare nuovi articoli, restare aggiornato sulle novità e spesso ricercare nuovi beni da adottare. E se il 43% del campione italiano della Gen X non presta attenzione alla marca e si lascia orientare dal bisogno, il 28% dichiara di voler mettere nel carrello della spesa le grandi marche conosciute o i prodotti di insegne fidate. Il 44% del campione acquista articoli di alta gamma per concedersi qualcosa di speciale.
E come nelle generazioni più giovani, dietro Gen Z e Millenials, gli appartenenti a questa fascia danno spazio anche ai piccoli brand (15%). Per quanto riguarda la tecnologia infine, la Gen X italiana da una parte la integra nella vita quotidiana e si affida ai sistemi di automazione per accelerare le decisioni di acquisto (27%) e ai dispositivi intelligenti come ad esempio i sensori nel frigo, per ordinare i prodotti mancanti (25%). Dall’altra parte invece, rimane ancora attenta alla salvaguardia della privacy tanto che il 49% evita di condividere informazioni personali nelle interazioni virtuali e il 53% preferisce ancora l’apporto umano quando si richiede supporto ai customer service.
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