Regionali Veneto, il nome di Zaia non sarà sul simbolo della Lega. Giallo sulla presenza in lista

Il nome di Luca Zaia, a quanto si apprende, non comparirà sul simbolo della Lega in occasione delle elezioni regionali in Veneto. Come confermano diverse fonti questo è uno dei punti dell’accordo che ha portato ieri all’ufficializzazione di Alberto Stefani come candidato del centrodestra a presidente della Regione, finora governata proprio da Zaia.

Fino a ieri pomeriggio, spiegano altre fonti, era previsto che nel simbolo della Lega ci fossero sia il nome di Zaia sia quello del leader Matteo Salvini. Per Zaia finora si è parlato di una candidatura da capolista della Lega, ma ancora manca l’ufficialità.

Propio Zaia commenta: “È stata accolta la nostra istanza, bene. Alberto Stefani sarà il nuovo candidato presidente. Io gli darò una mano, è ovvio questo. È una scelta di continuità. Stefani lo sento spesso, anche stamattina, non ha bisogno di consigli, è una persona che sa ascoltare”. A chi gli chiedeva se sarà il capolista della Lega alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre, Zaia risponde: “Questo non non ve lo so dire, ancora non sono in condizione di dire come sarà la mia corsa, se la farò. Quindi, c’è solo da prendere qualche giorno, poi vi dirò”.

Sul suo futuro il governatore veneto spiega: “Day by day, io un anno fa ho rinunciato a un seggio sicuro in Europa per occuparmi della regione fino in fondo e fino al 24 novembre farò il presidente della Regione, quello che accadrà dopo lo vedremo”. Quindi, Zaia chiarisce: “Io non ho mai creduto al Grande fratello. Sono stato presidente della Provincia di Treviso e non so mai entrato dopo la mia uscita, idem con il ministero dell’Agricoltura. Se non avrò coinvolgimento con cariche, trovo assurdo che ci sia qualcuno che è convinto da fuori di governare. È una roba anche meschina. Non l’avrei accettato io, non capisco perché qualcuno lo deve accettare”.

Proprio ieri è arrivata la fumata bianca nel centrodestra per le prossime regionali del 23-24 novembre. Dopo mesi di discussioni i leader della coalizione hanno raggiunto l’accordo sul viceministro meloniano Edmondo Cirielli in Campania, il civico Luigi Lobuono in Puglia e, appunto, il leghista Alberto Stefani in Veneto per il dopo Zaia. Mentre il partito di Giorgia Meloni prenota la presidenza della Lombardia.

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