Riciclo dei pannelli solari: “promosso” il modello Trust

La partita sul riciclo dei pannelli fotovoltaici entra nel vivo: in Parlamento si prepara la revisione del decreto legislativo Raee, che punta a riordinare anche la disciplina sui moduli a fine vita, adeguando la Direttiva europea e cancellando l’effetto retroattivo della responsabilità estesa del produttore. Il provvedimento, atteso entro fine anno, sarà decisivo per garantire regole chiare e stabili su contributi e responsabilità a chi gestisce e ricicla i rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, inclusi i moduli fotovoltaici.

Secondo le proiezioni del Gse, i volumi di pannelli dismessi cresceranno in modo esponenziale dal 2033, quando gli impianti installati oltre dieci anni fa arriveranno a fine ciclo. Le stime indicano un salto da pochi milioni di moduli nel 2032 a oltre 25 milioni all’anno tra il 2033 e il 2035.

Per affrontare questa ondata, i tre principali sistemi collettivi italiani – Erp Italia, Cobat Raee e PV Cycle Italia, che insieme rappresentano circa il 90% del mercato – puntano sul modello Trust come riferimento per finanziare la gestione del fine vita dei moduli. A certificarne la solidità è uno studio indipendente del Politecnico di Milano – Energy & Strategy Group, che ne conferma la sostenibilità economica fino al 2060.

Il modello prevede un accantonamento medio di 2,6 euro per pannello, sufficiente a garantire equilibrio finanziario anche in scenari prudenziali. Nel caso base genera un surplus di circa 1 miliardo di euro, con costi di gestione più elevati (4 euro a pannello) il saldo resta positivo per 790 milioni; solo in scenari estremi, con costi fino a 8 euro, si registra un lieve disavanzo.

Lo studio evidenzia inoltre che il Trust elimina il rischio dei cosiddetti “pannelli orfani”, assicurando la continuità della gestione anche in caso di uscita di produttori dal mercato. E, a differenza del modello “generazionale” – che prevede il pagamento al momento del bisogno – distribuisce equamente i costi nel tempo, rendendolo più coerente con un settore giovane e in espansione come il fotovoltaico.

“Il Trust è l’applicazione più concreta del principio di responsabilità estesa del produttore – spiega Alberto Canni Ferrari, procuratore speciale di Erp Italia, sistema collettivo del gruppo internazionale Landbell, attivo in 18 Paesi nella gestione di Raee, batterie e imballaggi –. Significa chiedere oggi a chi immette sul mercato di sostenere i costi di domani, garantendo continuità e certezza delle risorse”.

Per Michele Zilla, presidente di Cobat Raee, consorzio riconosciuto da Mase e Gse e accreditato al Centro di coordinamento Raee, il modello “è una garanzia di tracciabilità e continuità, anche per i pannelli orfani. Trasforma un obbligo ambientale in una leva di fiducia per l’intera filiera.”

Secondo Rosa Narcisi, country manager di PV Cycle Italia Consorzio – primo sistema globale nato per la raccolta e il riciclo dei pannelli fotovoltaici a fine vita – “il fotovoltaico, settore giovane e in rapida crescita, ha bisogno di strumenti stabili e credibili per pianificare il riciclo dei moduli e tutelare le generazioni future”.

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