Gattuso conferma il 4-2-4 in Estonia: “Ma dobbiamo ritrovare la nostra scuola difensiva”
Tallinn – Rino Gattuso lo conferma a Radiorai: in casa dell’Estonia la Nazionale giocherà con un sistema molto offensivo. Al centro dell’attacco ci saranno i due centravanti, Kean e Retegui, e sulle fasce due esterni d’attacco, Raspadori a sinistra e Orsolini a destra: “Sì, ci può stare. L’essenziale sarà non perdere l’equilibrio e avvertire in anticipo il pericolo”. L’assetto tattico, di fatto un 4-2-4, chiama in causa con un ruolo essenziale Raspadori. L’attaccante dell’Atletico Madrid a settembre era stato per due volte decisivo partendo dalla panchina, come gli capitava al Napoli: “Può esserlo anche dall’inizio. Era così quando giocava nel Sassuolo, poi il livello di competitività interna si è alzato, ma lui ha tutte le caratteristiche per giocare già in partenza”.
Retegui e il campionato saudita
Il ct fuga i dubbi sulla competitività del campionato saudita, dove Retegui si è trasferito dall’Atalanta col titolo di capocannoniere della serie A: “Le prime 8-9 squadre della lega saudita valgono il nostro campionato. L’unica differenza è che in Arabia si allenano di mattina e che Retegui, per venire in Nazionale, deve fare un viaggio lunghissimo. Ma lavora con grandi professionisti, allenatori e preparatori, sono tranquillo”.
La scuola difensiva da ritrovare
L’Italia è passata dall’indignazione per un’uscita agli ottavi di finale del Mondiale (Corea 2002) all’attuale situazione in cui si spasima per qualificarsi, dopo due esclusioni consecutive: “Dobbiamo tornare al nostro livello. L’Italia era famosa per le sue eccellenze, la scuola dei portieri e la scuola difensiva. Certo era questione di campioni, ma si difendeva di reparto, mentre noi, provando a fare qualcosa di reparto, abbiamo un po’ perso la nostra forza. Giocando uomo contro uomo a tutto campo, si corrono più rischi. Dobbiamo tornare al nostro modello, che tutto il mondo ci invidiava, partendo dai giovani”.
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