Raimondo Todaro: “Il mio fallimento più grande, non aver dato una famiglia a mia figlia Jasmine”

Avrebbe voluto dare a sua figlia “una famiglia unita”, considera il suo “fallimento più grande” non esserci riuscito. Raimondo Todaro, 38 anni, popolare per la partecipazione – fin da giovanissimo, ha iniziato a 18 anni – come maestro a Ballando con le stelle, dove è rimasto fino al 2020 (poi ci sono stati Tale & quale show, Il cantante mascherato, Amici, Il collegio, qualche serie tv e musical), racconta le sue scelte personali e professionali e confessa la delusione di non aver dato alla figlia quello che avrebbe voluto.

“Ho sempre fatto tutto con il cuore. In amore, come nel lavoro, so di aver dato tutto me stesso”, ha detto Todaro a Nunzia De Girolamo, ospite di Ciao maschio, “il mio più grande dispiacere resta quello di non aver potuto dare a mia figlia una famiglia unita: per me è il fallimento più grande” dice, riferendosi a Jasmine, avuta nel 2013 dalla ballerina e collega Francesca Tocca, conosciuta quando lui aveva diciotto anni e lei sedici, sposata nel 2014 ma dalla quale si è separato nel gennaio di quest’anno. “Nella vita sono sempre stato uno che se n’è fregato di tutto e tutti, già da bambino. Quando mi dicevano ‘vai a danza? allora sei gay’, rispondevo: voi fate come volete, a calcio vi spogliate tra maschi, io mi spoglio con le femmine: decidete voi dove volete andare”.

Con Ballando, spiega, “dopo 14 anni avevo dato tutto, era arrivato il momento di cambiare. Nella vita non bisogna vivere di ricordi, bisogna evolversi”. E ricorda l’esperienza a Amici: “Ho fatto tre anni da Maria e sono stato benissimo. Ho dato tutto quello che potevo. Se mi volete sono così, altrimenti va bene un altro. Non mi snaturo. Ho raggiunto il mio obiettivo: far vincere un ragazzo latinista che non aveva mai vinto ad Amici. Per me quello è stato il traguardo”.

L’amore e la famiglia restano il suo punto più sensibile: “Mamma e papà stanno insieme da una vita, si amano e si adorano. Io invece so che mia figlia non ha questa fortuna, e questo per me resta un dolore. Ma so anche che abbiamo fatto entrambi tutto quello che potevamo. Quando dai tutto, puoi comunque andare avanti con serenità”. E conclude: “Penso spesso al giorno in cui non avrò più mamma e papà. Mi spaventa da morire, perché mi sento ancora tanto figlio”.

Condividi questo contenuto: