Sangiuliano e la possibile candidatura in Campania, ma l’Usigrai avverte: “La Rai non è un tram”

ROMA – L’ultima mossa di Gennaro Sangiuliano – già direttore del Tg2, ministro della Cultura travolto dal Boccia gate e ora corrispondente Rai da Parigi – è pronta: candidato capolista di FdI in Campania alle prossime regionali. Il partito preme e lui ci starebbe “pensando”. Tanto da confessare agli amici di essere “lusingato” per la proposta, nata sull’onda di “tantissime richieste”, che gli offrirebbero l’opportunità non solo di tornare in politica, passione mai dimenticata, ma soprattutto di occuparsi della sua terra natia.

L’idea, partorita da Arianna Meloni, è caldeggiata dall’aspirante governatore del centrodestra, Edmondo Cirielli, per recuperare sullo sfidante del centrosinistra Roberto Fico. “Sangiuliano è stato un grande ministro per la Cultura in Campania – ha detto sabato Cirielli -. Si trova bene a Parigi, ma è molto tentato. Non so cosa deciderà ma deve muoversi”. E che sia interessato lo dimostrano i post pubblicati negli ultimi giorni sul suo profilo Instagram, corredati da messaggi espliciti – “Amare la propria terra, significa amare la propria comunità e testimoniare le proprie origini. Molti lo teorizzano, qualcuno lo ha fatto con atti concreti” – e un lungo elenco di interventi realizzati con i fondi del ministero. E così in attesa che domani esca la sua ultima fatica letteraria, ‘Il sultano’, un saggio del dedicato a Recep Tayyip Erdogan a quasi vent’anni dall’ascesa al potere in Turchia, il teorico del ribaltamento a destra dell’egemonia culturale, si prepara a lasciare Parigi per tornare alle origini. In patria.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Gennaro Sangiuliano (@gennarosangiuliano)

Una via che però stavolta dovrà essere a senso unico, avverte l’Usigrai, puntando il dito contro le “porte girevoli” che farebbero male alla tv pubblica. Denuncia il sindacato dei giornalisti: “La Rai non è un tram da cui si scende e si sale a piacimento. Ora, o il diretto interessato smentisce pubblicamente o almeno abbia il buon gusto di prendere un periodo di aspettativa in attesa che il suo partito decida. E se dovesse entrare in politica per la seconda volta, ci aspettiamo che si dimetta dalla Rai”.

Tuttavia di richieste di aspettativa al momento non ne sono ancora arrivate, anzi le cronache di Sangiuliano dalla capitale francese alle prese con ripetute crisi di governano continuano come nulla fosse. Tanto più che lui sarebbe determinato, nel caso, a rispettare il dettato della legge che prevede il rilascio – se candidato – di un semplice permesso, che gli consentirebbe di mantenere il posto e la retribuzione. L’aspettativa verrà richiesta solo a elezione avvenuta. Esattamente ciò che si prepara a fare, altro che dimissioni.

Condividi questo contenuto: