Martin Scorsese, torna in sala “Quei bravi ragazzi” e una serie racconta tutti i segreti del regista

“Fin da quando ho memoria ricordo che volevo essere un gangster” dice Henry Hill interpretato da Ray Liotta in Quei bravi ragazzi, il capolavoro di Martin Scorsese – in sala fino a oggi, domenica 19, in occasione del suo 35° anniversario – con Robert De Niro e Joe Pesci. Tratto dal romanzo Il delitto paga bene di Nicholas Pileggi basato sulle vicende del pentito Henry Hill, il film scritto da Scorsese insieme a Pileggi racconta l’ascesa del giovane Henry nel mondo della mafia da quando era un ragazzo negli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta quando entra nella protezione testimone. Per Scorsese il libro del giornalista criminologo Pileggi era il racconto più onesto mai fatto sulla mafia.

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Un film leggendario, Leone d’Argento alla Mostra di Venezia e candidato a sei Premi Oscar (Joe Pesci lo vinse), che ha saputo trasformare la vicenda dell’italo-irlandese Henry Hill in un ritratto indimenticabile dell’ascesa e della caduta di un’intera generazione di fuorilegge. Per Scorsese la chiave di tutto era nella sceneggiatura, nella voce di Henry, per quello scelse di utilizzare massimamente la voce fuori campo di Liotta e ad un certo punto decise di inserire anche la voce della moglie di Henry, Karen (nel film Lorraine Bracco che sarà poi l’analista dei Sopranos).

“Il film è un ragazzo che ad un lato della strada racconta una storia – dice il regista nella bellissima serie documentaria di Rebecca Miller Mr. Scorsese che dal 17 ottobre è disponibile su Apple tv+ – poi Henry alla fine nella sala di tribunale si rivolge alla camera. Ho infranto tutte le regole cinematografiche che ho potuto, mi sono detto dobbiamo prenderci un rischio”. Molto prima di Modern family, di The Office, di Fleabag, di House of cards, il film di Scorsese rompeva la quarta parete e Henry parlava direttamente al pubblico.

Martin Scorsese, arriva la docuserie sui segreti del regista santo e peccatore

In Mr. Scorsese Pileggi racconta: “Marty scrivendo la sceneggiatura non solo vedeva il film ma sentiva anche la musica. Ricordo che stavo battendo a macchina la sceneggiatura e lui mi urlava mettici Cream. Io non sapevo di cosa stesse parlando e lui mi ripeteva, ‘non ti preoccupare, scrivilo, scrivilo’. Intendeva Sunshine of your love dei Cream. “È la scena in cui Bob De Niro è al bar che guarda fuori, lo sguardo è un po’ strabico, sta riflettendo di uccidere Morrie e Marty già sentiva la colonna sonora. Abbiamo scritto tutto il film così già montandolo nella mente di Marty”. D’altronde la colonna sonora è incredibile: 46 brani in due ore e mezza, tra cui brani dei Rolling Stones, Giuseppe Di Stefano, The Who, Aretha Franklin, Muddy Waters, Derek and the Dominoes. Il film torna ora al cinema in tutto il suo splendore, il consiglio è di regalarvi un weekend di puro Scorsese: vedete il film in sala e poi chiudetevi in casa a vedere le cinque ore della docuserie di Rebecca Miller.

“Mr Scorsese”, il doc in 5 parti con DiCaprio, Blanchett, Mick Jagger, De Niro

In Mr. Scorsese tra i tantissimi contributi degli attori con cui ha lavorato – DiCaprio. De Niro, Cate Blanchett, i collaboratori storici (è bellissimo entrare nello studio di montaggio dell’immensa Thelma Schoonmaker), la famiglia ci sono anche i commenti dei colleghi registi di diverse generazioni. Steven Spielberg parlando di Quei bravi ragazzi dice: “Quel film è puro cinema, un film con un’energia pazza, un treno in fuga. E da spettatore non vedi l’ora che arrivi la prossima voce fuori campo perché nel momento stesso che senti la voce di Ray Liotta sai che la storia accelererà. Solitamente un film ha quattro cambi di marcia, Quei bravi ragazzi ne ha quattordici, è una continua accelerazione”.

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