Louvre, dalla Gioconda all’armatura rinascimentale: i precedenti furti nel museo
“Riportare la Gioconda in Italia”. Era questa l’ossessione del decoratore italiano, Vincenzo Peruggia, che nel 1911 uscì dal Museo del Louvre con la Gioconda sotto il cappotto. L’opera fu recuperata solo due anni dopo a Firenze. Nel 1983 fu la volta di un’armatura rinascimentale trafugata e ritrovata solo quasi quarant’anni dopo (nel 2021) in un’asta di reperti antichi a Bordeaux. Ma non è tutto. Le collezioni del Louvre portano anche l’eredità dei saccheggi dell’era napoleonica che continuano ancora oggi a suscitare dibattiti sulle restituzioni.
Il leggendario furto della Monna Lisa
Il 20 agosto 1911, una domenica, Peruggia, che aveva lavorato al Louvre, entrò nel museo e si nascose lì per la notte. Era tutto calcolato: il lunedì era chiuso al pubblico. Alle prime luci del 21 agosto, indossò un camice bianco da operaio, come quelli usati dal personale, e si diresse verso la Sala Carré, dove era esposta la Gioconda.
Agì in pochi minuti: staccò il dipinto dalla parete, entrò nella scaletta della Sala dei Sept Mètres, tolse con cura la cornice e il vetro, e lo avvolse nella sua giacca per poi uscire. Nessuno lo fermò. Rientrò in casa in taxi, in rue de l’Hôpital Saint-Louis, con la Gioconda sotto braccio.
L’ipotesi che il ladro fosse un operaio fu immediata. Anche Peruggia fu interrogato, ma non suscitò sospetti. Aveva già nascosto l’opera sotto il pavimento del suo tavolo, in una cassa di legno costruita da lui stesso. I giornali parlavano di un colpo orchestrato da un collezionista americano, o addirittura di una cospirazione internazionale. Vennero arrestati per errore persino Guillaume Apollinaire e Pablo Picasso, entrambi poi scagionati. Nessuno immaginava che il quadro fosse a pochi isolati dal museo.
Il tentativo di portare la Gioconda agli Uffizi
Il 29 novembre 1913, Peruggia scrisse sotto il falso nome di “Léonard V.” al collezionista fiorentino Alfredo Geri, offrendogli il dipinto. Geri, incredulo, contattò Giovanni Poggi, direttore degli Uffizi. Organizzarono un incontro a Firenze, nell’Hotel Tripoli-Italia. Peruggia aprì la valigia e rivelò il contenuto. Poggi riconobbe immediatamente il ritratto di Leonardo. Gli dissero che dovevano verificare l’autenticità e il giorno dopo, il 12 dicembre, fu arrestato dai carabinieri. Dopo una breve esposizione in Italia – prima agli Uffizi, poi a Palazzo Farnese a Roma, infine alla Galleria Borghese – la Gioconda fu restituita ufficialmente alla Francia.
L’armatura e l’elmo rinascimentali
Nel 2021 il Louvre ha annunciato il recupero di un’armatura rinascimentale con decorazioni in oro e argento, 40 anni dopo il furto. Un esperto di antichità militari aveva allertato la polizia dopo essere stato chiamato per una consulenza in merito a una collezione privata.
Gli agenti riuscirono a identificare i reperti, consultando un database di opere d’arte rubate e confermarono che erano stati trafugati dal museo parigino il 31 maggio 1983, in circostanze che rimangono un mistero. Si ritiene che l’armatura e l’elmo siano stati realizzati a Milano tra il 1560 e il 1580. Furono donati al Louvre nel 1922 dalla famiglia Rothschild.
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