Stasera in tv The Blues Brothers: le 10 curiosità sul film (e le follie di John Belushi)
Quarantacinque anni e non avere una ruga. Il 20 giugno del 1980 usciva nelle sale americane un film accolto con freddezza dalla critica ma destinato poi a diventare un cult assoluto: The Blues Brothers, in onda questa sera, giovedì 13 novembre alle 21.13 su Twentyseven, il canale 27, porta con sé il ricordo di un attore irregolare e straordinario come John Belushi (morto due anni dopo l’uscita del film), di un partner altrettanto sbilenco, Dan Aykroyd, grazie al quale negli anni abbiamo avuto racconti e ricordi di quel set epico, di una colonna sonora indimenticabile e di battute entrate nel lessico comune. Il capolavoro di John Landis è da vedere, o rivedere sempre. Ecco dieci curiosità sulla sua realizzazione.
1. La febbre del Saturday Night Live
I due protagonisti si erano conosciuti nel 1973 a Toronto nel locale di Aykroyd, e pochi anni dopo erano entrati nel cast del Saturday Night Live. Fu proprio Dan ad avere l’idea di formare una band, insieme all’amico Howard Shore. Convinsero Belushi a diventare il frontman, le prime apparizioni in tv arrivarono nel ‘76 così come allo stesso periodo risalgono le aperture degli show di Steve Martin a Los Angeles. In quegli anni nasce il mitico look: completo nero, occhiali da sole, armonica e valigetta.
2. Il film e i compensi
Fu Belushi a pensare a un film, lo propose alla Universal Pictures che disse di sì al progetto, stabilendo un compenso di 500 mila dollari per Belushi e 250 mila per Aykroyd. Nacque così la storia dei fratelli Jake e Elwood e delle loro peripezie. Budget iniziale 12 milioni di dollari, uscita prevista: autunno 1979. Slittò tutto. Il budget divenne di 17 milioni e mezzo di dollari, il film uscì nel giugno del 1980 ma solo in 600 sale sulle 1400 americane previste: parecchi esercenti lo giudicarono poco adatto a un pubblico largo.
3. Belushi, il frigo e l’ospite americano
Il set era pronto per una scena notturna, ma Belushi non si trovava. Scomparso. Nei dintorni poche case, una sola con le luci accese: la squadra suonò alla porta. Il proprietario gli raccontò che l’attore si era presentato chiedendo se ci fosse qualcosa da mangiare, gli aveva ripulito il frigorifero e poi si era messo a dormire sul divano. Non accadde una sola volta, a quanto si narra: da qui il soprannome di “ospite d’America”.
4. La dedica sul ponte
Guardate bene: sul ponte vicino al quale i Brothers nascondono la macchina si scorge un graffito con un cuore e due nomi, John e Deborah: è una dedica che Landis fece a sua moglie, costumista del film.
5. L’amore e la manovra
Un salvataggio si sarebbe trasformato in una storia d’amore: quella tra Aykroyd e Carrie Fisher. A quanto pare, la scintilla scoccò dopo che l’attore praticò alla collega la manovra di Heimlich in un momento in cui l’attrice stava per soffocare per un boccone andato storto.
6. Sweet home, Chicago
Come tutti sanno, la città in cui si svolgono le vicende dei Blues Brothers è Chicago: chi volesse vedere le location originali può andare al Daley Centre. La struttura dove è stato girato l’inseguimento è vera. Ma furono veri anche i danni all’edificio: circa 8000 dollari.
7. Incidenti da Guinness
The Blues Brothers ha ottenuto un posto nel Guinness dei primati per il maggior numero di incidenti d’auto in una scena. Basta pensare che per realizzarlo sono state distrutte ben 103 autovetture. Quanto alla Bluesmobile, invece, sono state utilizzate dodici Dodge Monaco del 1974, tutte acquistate di seconda mano dal Dipartimento di Polizia della California.
8. Le battute celebri
Sono numerose le citazioni celebri del film e i dialoghi passati alla storia del cinema. Da “Siamo in missione per conto di Dio” a “Io li odio i nazisti dell’Illinois”, da “Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio, e portiamo entrambi gli occhiali da sole” a “Tu hai visto la luce?”.
9. The black hole
Durante le riprese John Belushi si è guadagnato anche il soprannome di “The Black Hole”, il buco nero, perché a ogni ciak perdeva un paio di occhiali. La produzione ne aveva una scorta da magazzino per non dover interrompere il lavoro.
È morta Aretha Franklin, quando in pantofole cantava ‘Think’ per i Blues Brothers
10. Senti che musica
La Bbc ha decretato che la colonna sonora del film è la più bella della storia del cinema. E questo grazie anche a un cast musicale eccezionale nel quale figurano “pesi massimi” come Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown, Cab Calloway e John Lee Hooker.
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