Dallo snowboard alla lista ricercati dell’Fbi: Ryan Wedding accusato di narcotraffico e omicidio
L’importante dovrebbe essere vincere, partecipare, non fuggire. Scappare. Per Ryan Wedding l’importante è non farsi trovare. Un ex atleta che diventa narcotrafficante e forse anche il mandante di un omicidio. Inseguito dall’Fbi, circondato da foto segnaletiche, con una taglia sulla testa che è salita fino a 15 milioni di euro. Sta passando la sua vita in fuga. Inserito nella lista dei 10 latitanti più pericolosi.
E dire che la vita precedente sembrava gloriosa. O appassionante. Era uno sportivo nato. I suoi nonni gestivano una piccola pista in Ontario e lì ha imparato a sciare e fare snowboard. Poi è entrato nel giro della nazionale e, dopo aver vinto uno slalom gigante, è stato selezionato per i Giochi di Salt Lake City. Risultato non indimenticabile, arrivò 24esimo, ma l’importante dovrebbe essere partecipare.
Poi è diventato un’ombra. Sparito nel nulla. Forse è in Messico, in Honduras, in Guatemala. È considerato il “più grande distributore di cocaina” in Canada, “leader di un’impresa criminale transnazionale”, così lo definisce il procuratore generale Pam Bondi. Funzionari statunitensi hanno paragonato Wedding al narcotrafficante messicano “El Chapo” Guzman e al colombiano Pablo Escobar.
Ora il Dipartimento di Giustizia ha aperto nuove accuse: Ryan Wedding avrebbe ordinato l’uccisione di un uomo, colpito a morte con 5 colpi di pistola alla testa, perché era pronto a testimoniare contro di lui in un caso di traffico di droga federale.
Secondo la procura federale Wedding collabora strettamente con il cartello di Sinaloa, inonda le comunità americane e canadesi con cocaina proveniente dalla Colombia, la sua organizzazione è responsabile dell’importazione di tonnellate di droga con cui ha invaso Los Angeles. La taglia era di 10 milioni, ora l’Fbi ha promesso una ricompensa per informazioni che portino al suo arresto fino a 15 milioni. Ma lui è sparito, è diventato invisibile. Le Olimpiadi sono un ricordo, la vita da atleta anche. Ora è un fantasma. E la sua non è una fuga per la vittoria.
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