La Fenice, la prima tra le proteste: sette minuti di applausi e pioggia di volantini contro Venezi
Prima trionfale per La clemenza di Tito di Wolfgang Amadeus Mozart al Teatro La Fenice di Venezia, che questa sera ha inaugurato la stagione lirica 2025/26. Oltre 7 minuti di applausi per il cast, l’Orchestra e il Coro, il maestro Ivor Bolton e il regista Paul Curran. Durante gli applausi il pubblico dai palchi ha fatto volare in platea una pioggia di volantini, quelli che all’ingresso avevano distribuito gli orchestrali e le maestranze per la mobilitazione di protesta contro la nomina del maestro Beatrice Venezi a direttore musicale del Teatro a partire dall’ottobre 2025.
Mezz’ora prima del debutto, le maestranze hanno trasformato Campo San Fantin in un palcoscenico simbolico, distribuendo volantini e leggendo ad alta voce un comunicato di protesta. La mobilitazione, iniziata il 22 settembre e coordinata dai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Cisal-Fials e Usb, esprime il dissenso contro la nomina di Venezi, giudicata dagli orchestrali “imposta” e frutto di un “metodo sbagliato”.
Il volantino, vietato in sala dalla direzione, recita: «Siamo qui perché possiate vedere i volti e ascoltare le voci di chi ogni giorno fa vivere questo teatro con passione e dedizione. La Fenice è un bene comune, patrimonio della città e del Paese, e le scelte fondamentali devono nascere dal dialogo, dal merito e dalla condivisione». Gli orchestrali sottolineano che «la cultura non si impone dall’alto: si costruisce giorno dopo giorno insieme» e che «la musica vive solo se chi la crea è rispettato». La lettura, affidata al corista Emiliano Esposito, è stata salutata da applausi e grida di sostegno dal pubblico.
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Nonostante la tensione, i sindacati hanno rinunciato a uno sciopero per responsabilità verso pubblico e artisti. Alla vigilia della Prima, il Consiglio di Indirizzo della Fondazione, presieduto dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ha confermato piena fiducia nel sovrintendente Nicola Colabianchi e in Venezi, auspicando la fine dello stato di agitazione e la ripresa del dialogo. Colabianchi ha spiegato che il divieto di leggere il volantino in sala è dovuto al fatto che «le motivazioni della protesta sono già note» e ha ipotizzato un incontro della Venezi con l’orchestra entro fine anno.
Marco Trentin della Fials Cisal ha ribadito: «Per un ruolo come quello di direttore musicale della Fenice serve un percorso condiviso, un curriculum all’altezza di chi ha guidato questo teatro, come il maestro Chung». Fuori dal teatro, il gruppo di cittadini appassionati “Sconcerto Grosso” ha distribuito un volantino a sostegno dei lavoratori: «La Fenice non si vende. La Cultura non si compra».
Colabianchi ha commentato: «Abbiamo avuto difficoltà con Venezi, ma sono certo che riusciremo a ritrovare l’equilibrio necessario. È una brava direttrice, di grande garbo, e avremo modo di farla conoscere a tutti i dipendenti».
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