Un sigillo di sostenibilità: Equalitas, la certificazione europea per il comparto vitivinicolo

Negli ultimi cinque anni le certificazioni di sostenibilità hanno visto un vero e proprio boom tra le imprese del vino. Tra quelle maggiormente riconosciute c’è sicuramente Equalitas, società proprietaria dell’omonimo standard, nata nel 2015, tra i cui fondatori figurano Federdoc (Confederazione nazionale dei Consorzi volontari per la tutela delle Denominazioni di Origine dei vini italiani) e Valoritalia.

Nello specifico, il protocollo Equalitas prevede l’adozione di un sistema di gestione della sostenibilità dell’impresa vitivinicola, con “buone prassi” ambientali, etiche, sociali ed economiche relative a tutte le fasi del processo produttivo. Lo standard prevede inoltre il monitoraggio delle performance per mezzo di indicatori in linea con le principali norme ISO e le risoluzioni OIV. Gli indicatori comprendono parametri ambientali, come nel caso dell’impronta carbonica, dell’impronta idrica e degli indici di biodiversità, ai quali si aggiungono indicatori delle performance socio-economiche, tra cui la parità di genere. Al termine del percorso le imprese redigono il bilancio di sostenibilità, uno strumento fondamentale per comunicare a consumatori e operatori i risultati ottenuti e gli obiettivi da raggiungere.

Nel corso degli anni un numero crescente di aziende ha ottenuto la certificazione Equalitas, passando dalle 9 imprese del 2017 alle 406 del 2024. Inoltre, dal 2017 al maggio 2025 il totale di etichette approvate con il marchio “Cantina Sostenibile” e con il marchio “Prodotto Sostenibile” ha raggiunto le 14.500 unità. Il fatturato totale delle organizzazioni certificate ai sensi del modulo “OS – Organizzazione Sostenibile” ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, per un totale di 9,06 milioni di ettolitri.

Equalitas è, inoltre, tra gli standard più evoluti presenti in Europa: in Finlandia il monopolio Alko lo ha incluso nell’elenco dei Green Choice Projects e i vini che portano il suo marchio sono posizionati in uno scaffale dedicato; in Norvegia, il monopolio Vinmonopolet l’ha inserito tra i progetti etici ed ambientali che danno diritto al posizionamento su scaffali dedicati; in Svezia, il monopolio Systembolaget riserva ai prodotti certificati Equalitas una corsia preferenziale nei tender; negli Stati Uniti, fa parte de The Sustainability Consortium, un organismo che unisce i più importanti attori della filiera.

Valoritalia, certifica anche il Programma VIVA – Sostenibilità della Vitivinicoltura in Italia, promosso nel 2011 dal Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di misurare la sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori principali: Aria, Acqua, Vigneto e Territorio. Il Programma VIVA prevede il mantenimento nel tempo dei requisiti di sostenibilità ottenuti, nonché il miglioramento delle prestazioni aziendali. L’azienda esegue autonomamente le valutazioni dei quattro indicatori principali in conformità con quanto previsto dal disciplinare, mentre a Valoritalia spetta il compito di verificarne i risultati.

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