È morto Walter Pedullà, docente, saggista e critico letterario. Fu presidente Rai
È morto all’età di 94 anni il saggista e critico letterario Walter Pedullà. Figura di spicco della storia e critica letteraria italiana, intellettuale militante di cultura socialista, è stato a lungo nel consiglio di amministrazione della Rai e ne è stato anche presidente dal febbraio 1992 al luglio 1993. Pedullà si è spento nella sua casa romana, al termine di una lunga malattia.
Straparlando, Walter Pedullà: “Oggi tutti scrivono bene. Peccato che sia un fatto detestabile”
Nato a Siderno, vicino a Reggio Calabria, il 10 ottobre 1930, figlio di un sarto, Walter Pedullà si era laureato in lettere all’Università di Messina, dove fu allievo di Giacomo De Benedetti, con una tesi su Gramsci critico letterario. Dalla fine degli anni Cinquanta ha insegnato letteratura italiana moderna e contemporanea alla Sapienza. Era professore emerito dal 2005; il figlio, Gabriele Pedullà, è docente universitario di letteratura italiana.
Giornalista professionista dal 1962, Pedullà è stato critico letterario del quotidiano socialista L’Avanti! dal 1961 al 1993, collaborando in seguito con Il Messaggero, L’Unità, Italia Oggi e Il Mattino. Ha diretto con Nino Borsellino la Storia generale della letteratura italiana, in dodici volumi, edita nel 1999 da Rizzoli e Motta ed è stato direttore di due riviste da lui fondate, Il Caffè illustrato e L’illuminista.
Vincitore con le sue opere di numerosi premi letterari (Vittorini, Borgese, Giusti, Locri, Melfi, Adelphi, Regium Juli, Siderno, Cortina, Montesilvano e il premio speciale di letteratura in occasione dei Premi Flaiano 2021 per il libro Il pallone di stoffa. Memorie di un nonagenario edito da Rizzoli) è stato a sua volta parte della giuria o presidente della giuria dei più importanti riconoscimenti letterari, tra cui lo Strega, il Viareggio, il Campiello e il Mondello, ed è stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana per meriti culturali.
Scrittore e critico con un’intensa attività editoriale, fondò con Elio Pagliarani, Luigi Malerba, Giorgio Manganelli e Angelo Guglielmi la Cooperativa Scrittori e diresse la casa editrice Lerici. Per Rizzoli ha curato l’edizione delle opere di Stefano D’Arrigo in cinque volumi e volumi di Italo Svevo, Corrado Alvaro, Antonio Pizzuto, Jolanda Insana, e per i Meridiani di Mondadori ha curato un’antologia delle opere di Malerba.
L’amministratore delegato, Giampaolo Rossi, a nome del Cda ha voluto ricordare Pedullà con una nota, spiegando che “la notizia della sua scomparsa addolora profondamente tutta la Rai, nel ricordo della grande passione con la quale ha operato dal 1977 al 1992 nel Consiglio di amministrazione del Servizio Pubblico, di cui è stato anche presidente dal 1992 al 1993. Con lui scompare un uomo di grande cultura, un “maestro” della critica del Novecento con una visione ‘alta’ del ruolo della Rai, al cui servizio ha sempre messo il proprio sapere e la propria esperienza”.
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