Il magico mondo del collezionismo: più giovani e donne, quadri al top ma anche libri e design

Qual è il profilo dei collezionisti italiani di arte moderna e contemporanea? Quali sono le strategie collezionistiche, le motivazioni e i canali di acquisto preferiti? Quali opere caratterizzano le collezioni e in che modo vengono valorizzate? Esiste un carattere nazionale del collezionismo italiano? Domande a cui cerca di rispondere Collezionisti e valore dell’arte in Italia – 2024, il terzo volume della collana editoriale promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking in collaborazione con la Direzione Arte, Cultura e Beni Storici e la Direzione Studi e Ricerche.

I collezionisti italiani puntano ancora soprattutto sui dipinti (89%), ma selezionano anche altri beni come libri (29%), oggetti di design (22%), orologi (16%), gioielli e preziosi (11%), vino e spiriti (7%), monete e francobolli (5%), auto e moto d’epoca (4%), guardando anche a Nft e arte digitale (3%). La maggior parte dei collezionisti (30%) ha tra i 50 e i 59 anni. Gli under 39 si attestano al 12% e il loro numero, insieme ai 40-49enni (15%), è aumentato notevolmente rispetto alla precedente edizione (+100%).

Per quanto riguarda il genere, aumentano le donne con il 40% dei rispondenti di sesso femminile, contro un 58% di sesso maschile. Quanto al titolo di studio, la laurea universitaria e il diploma si confermano come i livelli di istruzione più diffusi (44%) seguiti da dottorati, master e scuole di specializzazione (29%).

Collezionisti e valore dell’arte in Italia indaga il mondo dell’arte e del collezionismo, con due focus sui beni vincolati e sul design. Al suo interno è presente una survey sui collezionisti italiani, con un campione analizzato di 280 rispondenti, su un panel di 6.398 collezionisti.Il mercato dell’arte e dei beni da collezione è considerato, ormai da più di un decennio, un settore economico consolidato, oggetto di crescenti attenzioni da parte di analisti, studiosi, istituti di credito e investitori istituzionali.

Se prima i collectables erano percepiti come “beni rifugio”, sebbene pochi collezionisti acquistassero per investire, ora sono reputati strumenti finanziari e investimenti autonomi, alternativi – o per meglio dire complementari – a quelli più tradizionali, in rappresentanza di una distinta asset class.Il volume si divide in cinque capitoli, ciascuno dedicato a un argomento del collezionismo, e ospita testi di Guido Guerzoni, Flaminia Iacobucci, Alberto Fiz, Silvia Anna Barrilà, Paola Musile Tanzi, Francesca Bacis, Andrea de’ Mozzi, Enrico Maria Mancuso, Federica Menga, Edoardo Pedersoli, Mattia Pivato e Michele Coppola.

“Il terzo volume della collana editoriale è ricco di spunti, a partire dal capitolo dedicato al mercato del design, che ripercorre la storia di questo settore, uno tra i comparti dell’arte più brillanti anche nel corso del 2023” spiega Andrea Ghidoni, direttore generale Intesa Sanpaolo Private Banking. “Un tema di grande rilievo è quello dedicato alle opere d’arte vincolate da parte dello Stato e ai limiti che esse incontrano nella circolazione al di fuori del territorio nazionale. Ci auguriamo di poter offrire con questa pubblicazione nuovi stimoli di riflessione, nella consapevolezza che l’arte è sempre portatrice di una valenza identitaria che deve essere tutelata”.

Nel volume è infine presente uno spazio dedicato alla collezione Intesa Sanpaolo, con le più recenti acquisizioni avvenute, la gestione dei vincoli, il programma di rivalutazione a fair value e i nuovi percorsi espositivi delle Gallerie d’Italia.

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