Il Vangelo secondo Pasolini è tutto da rileggere insieme
Forse ha ragione Nicola Lagioia, che firma un’introduzione d’autore all’edizione di Ragazzi di vita targata Repubblica in edicola dal 24 ottobre (a 9,90 euro più il prezzo del quotidiano). Forse davvero il fantasma di Pier Paolo Pasolini, cinquant’anni dopo la sua morte all’Idroscalo di Ostia, ci perseguita perché continuiamo a «sottoporre l’altrui grandezza alla prova della santità per dimenticare la nostra piccineria»: «Sappiamo da sempre cosa fare di queste figure. Una volta morte cerchiamo di trasformarle in dei santini, mentre da vive le sottoponiamo a uno sfiancante processo inquisitorio».
Aurelio Picca: “Alla maturità un Pasolini inedito. Poesia pura, ancora lontana dall’ideologia”
PPP – poeta, romanziere, regista, intellettuale – continua a parlarci attraverso i suoi testi, classici contemporanei, che Repubblica ha deciso di portare in edicola. Venti uscite, una a settimana, a partire da oggi. Venti opere per costruire o allargare la propria personale biblioteca pasoliniana. Una collana per scoprire quali nuove verità può svelarci oggi quel Pasolini citato da chi ripete il suo «Io so» (senza chiedersi se l’abbia veramente capito); Pasolini processato trentatré volte per oscenità; ripescato per la maturità 2025 attraverso i versi di una sua poesia giovanile. La voce del Novecento la cui morte rimane ancora avvolta nel mistero.
Nicola Lagioia: “Pasolini ci richiama al sacro che è noi, è un espansore della coscienza”
Si comincia con il suo primo romanzo, Ragazzi di vita, 1955, che porta tra le pagine i segni del secondo conflitto mondiale: una fotografia dell’Italia del dopoguerra che rivela una Roma misteriosa e segreta, quella del sottoproletariato. Un’istantanea colma di pietà che compone la biografia, aspra e violenta, di un gruppo di giovani della malavita. Subito dopo, Una vita violenta che Italo Calvino ha definito «uno dei più bei libri italiani del dopoguerra, uno dei più bei libri degli ultimi anni in senso assoluto». Fu pubblicato nel 1959 e divenne subito un caso editoriale. La terza uscita è Scritti corsari, un volume che riunisce i suoi articoli e che è imprescindibile per capire chi era Pasolini attraverso la sua voce, il suo profilo pubblico, attraverso la durezza e la lucidità con la quale guardava alla società italiana e al suo destino. La biblioteca prenderà forma, settimana dopo settimana, fino al 6 marzo 2026.

Il delitto Pasolini. Quella resta una storia sbagliata
Tra i libri che la comporranno ci sarà Teorema (21 novembre) che prima ancora era stato un film. Ci sarà Il Vangelo secondo Matteo (5 dicembre), il “romanzo” del film del 1964 che ne raccoglie la sceneggiatura. E ancora Petrolio (2 gennaio), il libro che, scrive Pasolini a Moravia, è «il preambolo di un testamento, la testimonianza di quel poco di sapere che uno ha accumulato». Un’opera notissima, forse la più nota, che resta incompiuta alimentando così la sua fama e il suo mistero: il romanzo-verità sulla morte di Enrico Mattei, un testo considerato profetico sul potere. L’autobiografia in versi Poesia in forma di rosa (9 gennaio); Accattone (27 dicembre) e Mamma Roma (30 gennaio) che ricostruiscono le sceneggiature dei film. Nella collana ci sono anche le Lettere luterane, Le ceneri di Gramsci, L’odore dell’India, Il sogno di una cosa, Amado mio-Atti impuri, Empirismo eretico, Il caos, La religione del mio tempo, Medea, Alì dagli occhi azzurri, Edipo re. I libri dei quali adesso abbiamo bisogno.
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