M, il podcast: l’ultimo capitolo della saga di Scurati diventa una serie da ascoltare su Repubblica

“Un uomo finito che, nella sua ultima pagina scritta in questo mondo, sceglie il peggio possibile. Mentre il suo popolo sprofonda nella tragedia, nell’abisso in cui lui lo ha precipitato con le sue scelte scellerate, lui non riesce mai ad avere una parola e un pensiero di compassione per gli italiani. Compatisce soltanto sé stesso”.

Il “lui” di cui ci parla Antonio Scurati è ancora una volta “M”: Benito Mussolini. Il Mussolini ormai decaduto, l’ex duce del fascismo che i nazisti hanno tratto in salvo, portandolo via dalla prigione di Campo Imperatore, e che ritroviamo a capo della Repubblica sociale nell’ultimo capitolo della saga iniziata con “Il figlio del secolo” (il romanzo diventato di recente una serie tv Sky, con Luca Marinelli).

Un M fisicamente malridotto, la cui voce risulta irriconoscibile negli ormai rari discorsi pubblici, che obbedisce ai suoi salvatori e “nuovi padroni tedeschi”, orchestrando le sanguinose rappresaglie contro partigiani, ebrei, oppositori, mentre trascorre le sue giornate nell’autocommiserazione in una grande villa affacciata sul Lago di Garda, scrivendo lettere alla sua amante Claretta Petacci.

Una saga che Scurati porta a compimento nel romanzo appena uscito “M. La fine e il principio” (Bompiani) e in una serie prodotta da OnePodcast e da lui stesso narrata, attraverso una versione adattata e ridotta ad hoc del testo del libro.

Il podcast – sette episodi che si potranno ascoltare gratuitamente sulle principali piattaforme audio e sul sito di Repubblica – esplicita nel suo titolo “La fine di Mussolini, il principio della libertà” il cuore della narrazione di quest’ultimo romanzo di Scurati, portando l’ascoltatore a immergersi negli ultimi due anni della vita del Duce, la fine del regime fascista, la Repubblica sociale e la guerra civile, e infine nella nascita della democrazia italiana.

‘M’, il nuovo podcast di Scurati: “Racconto la fine di Mussolini e il principio della libertà”

Un racconto crudo e drammatico di quei giorni, delle scelleratezze repubblichine e di quelle delle SS, avallate dallo stesso Mussolini. E ancora, la tentata fuga in Svizzera dell’ex duce, nascosto su camion e travestito da soldato tedesco, e il suo arresto da parte di due partigiani. Un M sul cui corpo si posa infine la pietas dello sguardo di Scurati, per quello che lui stesso definisce “Lo scempio di Piazzale Loreto”, avvenuto il giorno dopo l’uccisione del duce, di Clara Petacci e dei fedelissimi: “Il 29 aprile 1945 in Piazzale Loreto succede una cosa terribile e oscena” – spiega Scurati. “I cadaveri di Mussolini e dei suoi ultimi compagni di strada, compreso quello della povera Clara Petacci, che ha deciso di seguirlo fino nella morte dando prova di autentico amore per il suo uomo, vengono dati in pasto all’ira, l’ira giustificata, della folla. Ma ciò che segue non trova alcuna giustificazione. Ed è anche questa una pagina finale di una storia tragica, oscena, terribile ma che si conclude nel peggiore dei modi”.

Nell’ottantesimo Anniversario della Liberazione, Scurati ci mostra nel libro e nel podcast, come mai era stato fatto prima, la tragica fine del dittatore e, con essa, il principio della libertà per l’Italia e per l’Europa. Una libertà, una democrazia in cui, tuttavia, aggiunge Scurati “Benito Mussolini e il fascismo rimangono, purtroppo, centrali nella storia dell’Italia contemporanea. Il loro fantasma inquinerà la storia dell’Italia repubblicana nel lungo e interminabile Dopoguerra. Non sono solo alcuni visionari e ossessivi, come il sottoscritto, a sostenerlo, ma ormai è palese nei gesti, negli atti, nei simboli: quell’eredità politica non è certo estinta. Anzi. Trova nuova linfa, nuova vita”.

Il podcast M – La fine di Mussolini, il principio della libertà’ è disponibile a partire dal 22 aprile su Spotify, Apple Podcasts, Amazon Music e YouTube. Una produzione OnePodcast.

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