Repubblica regala Camilleri: in edicola la seconda storia di Vigàta

Nel centenario della nascita di Andrea Camilleri, Repubblica ha deciso di celebrare il grande scrittore siciliano regalando ai lettori Le storie di Vigàta, una serie di sei racconti ambientati nella Sicilia del Maestro. Dopo il successo de La prova, la prima uscita, questa domenica 17 agosto arriverà gratis in edicola L’uomo è forte. È la storia di un operaio licenziato che si ritrova in situazioni paradossali, sballottato in una parabola buffa che ci interroga sul senso del lavoro in Italia durante la recessione.

I racconti di Vigàta, meno conosciuti rispetto alle avventure del commissario Montalbano, rappresentano il lato autoriale più intimo di Camilleri e sono considerati piccoli capolavori narrativi, fiore all’occhiello della sua vasta produzione letteraria che ha raggiunto 110 opere e 30 milioni di copie vendute.

«È un affresco che io intendo fare di Vigàta, un mosaico fatto di tanti tasselli colorati e vivaci» ha dichiarato il Maestro all’uscita della prima edizione del 2009, aggiungendo: «È un alternarsi sinfonico di argomenti che spaziano dal comico al drammatico al tragicomico, la chiave che più mi si addice». E grottesco e sfavillante è proprio L’uomo è forte, il racconto che sin dalle prime righe ci porta tra le strade di Vigàta, grazie soprattutto alla sua lingua d’elezione, il vigatese, e che ci fa affacciare sulla vita di Tano Cumbo, uomo di mezza età, marito dell’intraprendente casalinga Lina, disoccupato.

Il titolo richiama l’omonimo romanzo distopico di Corrado Alvaro – uno dei firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti – uscito nel 1938 e censurato dal regime. Ma in questo caso la dittatura brutale di Alvaro lascia il passo alla disumanità del capitalismo, con l’unica fabbrica del paese che da un giorno all’altro chiude. E Tano Cumbo, l’antieroe camilleriano che da operaio convinto diventa uno sfaccendato, girovaga con la sua Lambretta e comincia a fare i conti con una vita che perde di senso, tra rinunce, tradimenti dei sindacalisti e il dover accettare di essere mantenuto dalla moglie.

L’allegoria di una trasformazione umana che ci ricorda bene il Camilleri cantastorie, «vecchio comunista», come amava definirsi lui, con una vicenda rocambolesca su un uomo semplice che, privato del suo lavoro, perde anche la sua identità. Ma nell’amaro di questa storia c’è sempre l’ironia che attenua la critica sociale e l’indignazione.

Così i suoi racconti ci accompagnano – le pubblicazioni proseguiranno fino al 7 settembre – e leggendo le sue pagine ci sembra di vederlo proprio qui in mezzo a noi, placido e felice di narrare, il grande affabulatore con la coppola in testa e una sigaretta accesa in mano. E sembra dirci ancora oggi: «Se quello che ho scritto non mi diverte, non mi fa sorridere o non mi coinvolge, lascio perdere. I racconti che do alle stampe in qualche modo mi hanno convinto, mi hanno fatto sorridere o commuovere e spero che abbiano lo stesso effetto su di voi».

LA COLLANA

Le prossime uscite: domenica 17 agosto, L’uomo è forte; sabato 23 agosto, I quattro Natali di Tridicino; sabato 30 agosto, La guerra privata di Samuele; sabato 6 settembre, La targa; domenica 7 settembre, La tripla vita di Michele Sparacino

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