Agli operatori servono lavoratori e tecnologie
Un’estate «a tinte positive» quella che descrive Marina Lalli, presidente di Federturismo, a chiosare sul balletto di cifre delle scorse settimane sulle presenze turistiche in Italia. «Tra luglio e agosto siamo nell’ordine del +7% sul 2024, che era stato da record. E le indicazioni per settembre sono di un miglioramento ulteriore». Dati, al netto del dubbio su quanto abbia impattato l’emersione di oltre 600mila appartamenti destinati agli affitti brevi ‘svelati’ dal nuovo Codice identificativo nazionale, che per Lalli «sono ancor più significativi per la conferma del forte interesse straniero verso l’Italia». Ma non mancano le riflessioni strutturali nel dibattito tra gli operatori del settore, in scena al talk di Repubblica. «Dobbiamo ripensare l’alta stagione», dice Lalli. Il clima che cambia rema contro la centralità di inizio agosto, storico fulcro delle vacanze italiane ma ora spesso torrido. Però «allunga la stagione: per anni abbiamo parlato di destagionalizzare e delocalizzare il turismo e iniziamo a vedere segnali concreti in questo senso». Allungare il tempo delle vacanze vuol dire poter dare maggiore certezza agli stagionali. E proprio il tema della forza lavoro è tra i più sentiti: «Dobbiamo ricostruire un racconto positivo del settore e delle sue potenzialità occupazionali», suggerisce Alberto Granzotto, presidente di Faita (Federazione del turismo all’aria aperta).
Tra overtourism e sostenibilità: le sfide di un settore da 225 miliardi
«Serve un mea culpa per alcune gestioni del passato», riconosce il vicepresidente di Federalberghi Massimiliano Schiavon, «e uno scatto nell’affrontare il tema delle “staff house”: l’accoglienza dei lavoratori stagionali è fondamentale. Così come ampliare i flussi di manodopera straniera in ingresso nel Paese, per far fronte al calo demografico e alle esigenze delle imprese». Lavoro significa anche formazione. Ma sui banchi devono tornare anche gli stessi imprenditori: «Devono sapersi dotare – incita Schiavon – delle nuove tecnologie, senza subirle. L’IA e l’analisi dei dati sono strumenti fondamentali per ottimizzare la gestione delle strutture: spesso nei bilanci non c’è spazio per investire in innovazione, ma è ora di farlo». Altro tasto su cui battere, la sostenibilità: «Sempre più i turisti, specie stranieri, interpretano l’ambiente come elemento centrale della loro vacanza. Deve essere un vissuto reale, dalla circolarità alla gestione dei rifiuti», spiega Granzotto.
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Non mancano le critiche alle distorsioni del mercato: Franco Gattinoni, presidente della Federazione del turismo organizzato della Confcommercio, punta il dito contro la «concorrenza sleale che i nostri operatori subiscono dai Paesi a fiscalità agevolata» oppure, guardando al traffico aereo, «l’imperversare dei vettori low cost che dettano legge e impediscono una programmazione di lungo periodo». — ra.ri
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