“Al fianco di chi resiste in Russia”. Il manifesto del Pse per la democrazia
ROMA — Sostegno alla resistenza di Kiev e a chi si batte per la democrazia in Russia, entrambi minacciati da Putin. Moltiplicazione degli sforzi diplomatici per far cessare il conflitto in Medioriente.
Lotta ai nazionalisti per aumentare l’integrazione dei 27 Paesi dell’Unione, anche attraverso un corposo piano di investimenti comuni nel solco di quanto fatto in pandemia con il Next Generation Eu.
Sono alcuni degli impegni che il Pse assumerà oggi, al congresso organizzato alla Nuvola per aprire ufficialmente la campagna dei socialisti per le europee.
I leader socialisti a Roma aprono la campagna europea. Al centro lavoro, clima, diritti
Lo sfidante per la Commissione
Fra i punti all’ordine del giorno, la ratifica del programma elettorale e la designazione di Nicolas Schmit come spitzenkandidat, ovvero l’uomo chiamato a contendere la guida della Commissione a Ursula von der Leyen.
È stata la segretaria del Pd, Elly Schlein, affiancata dal responsabile Esteri Peppe Provenzano, a spingere perché alcuni temi a lei cari — dalla riproposizione della direttiva a tutela dei lavoratori delle piattaforme digitali fino al “no” all’esternalizzazione delle frontiere — fossero inseriti nel manifesto su cui la sinistra continentale chiederà il voto l’8 e 9 giugno.
Un documento discusso alla vigilia della convention in una serie di bilaterali con i leader e i capi di governo progressisti, accolti in pompa magna nel quartier generale dem. Tanto che «sembra di stare a Palazzo Chigi», scherzano i cronisti dinanzi al via vai di primi ministri, al Nazareno, diventato per un giorno il cuore dell’Internazionale socialista.
La speranza per il futuro
Incontri caratterizzati da un unico denominatore: la curiosità nei confronti della giovane “collega”, che per loro rappresenta una speranza di futuro. Convinti che prima o poi riuscirà a battere Giorgia Meloni — rivela uno degli sherpa che ha preparato il dossier — e a riportare la sinistra al governo dell’Italia.
Sentimento ricambiato da Schlein che al mattino, in visita alla stele in ricordo di Giacomo Matteotti nel centenario dell’omicidio per mano fascista, aveva sottolineato come «quella socialista è una famiglia vera, che sceglie di stare insieme ogni giorno per i valori che condivide e le battaglie che fai».
Nel pomeriggio la leader dem ha visto prima la premier danese Mette Frederiksen con cui ha discusso, in particolare, di welfare e politiche sociali. Quindi il portoghese Antonio Costa, che le ha raccontato come hanno combattuto la piaga del lavoro povero.
La condanna di Putin
Poi è stata la volta del cancelliere tedesco Olaf Scholz, con il quale ha condiviso la condanna di Putin e l’importanza di sostenere chi lotta per la democrazia in Russia.
Tutti a sera invitati a cena in Campidoglio, dove ad attenderli c’era un’altra vecchia conoscenza: il sindaco Roberto Gualtieri per la vicinanza ai democratici russi. «Oggi è un giorno segnato anche dalle immagini dei funerali di Navanly. Penso che dobbiamo sostenere il coraggio degli attivisti russi che stanno venendo arrestati solo perché protestano contro la morte di Navanly. Dobbiamo restare uniti anche perché siamo preoccupati da quello che potrebbe accadere in America a novembre e il fatto che dovrà essere l’Europa a difendere la democrazia e l’Ucraina dall’invasione russa».
Condividi questo contenuto: