Assegno di inclusione, arriva il bonus ponte da 500 euro per le famiglie povere
ROMA – Cinquecento euro per coprire il vuoto. Una mensilità extra per non lasciare scoperti i nuclei familiari che a giugno hanno esaurito le 18 mensilità dell’Assegno di inclusione e che dovranno attendere almeno agosto per riprendere a incassarlo. È quanto prevede l’emendamento del governo al decreto legge Ilva, all’esame del Senato, che formalizza la misura già annunciata dalla ministra del Lavoro Marina Calderone.
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Una misura ponte
Il contributo straordinario – si legge nel testo – sarà erogato “in via eccezionale per l’anno 2025” e non potrà superare i 500 euro a famiglia. Sarà riconosciuto ai nuclei a cui è stato sospeso l’Adi dopo 18 mesi, come previsto dalla legge, per garantire continuità nel sostegno economico. L’indennità arriverà “con la prima mensilità di rinnovo dell’Assegno di inclusione e comunque entro il mese di dicembre”. Il bonus una tantum vale complessivamente 234 milioni di euro e interessa circa 506 mila famiglie, secondo le stime della relazione tecnica allegata all’emendamento. L’importo medio atteso è di 462 euro.
Il vuoto di luglio
Il problema era emerso a fine giugno: circa 360 mila famiglie, questo era il calcolo che si faceva, avrebbero perso il sussidio proprio nel cuore dell’estate, per effetto dello stop obbligato di un mese previsto dopo il primo ciclo di 18 mensilità. La misura, introdotta nel gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di cittadinanza, prevede infatti una durata di un anno e mezzo, una sospensione di un mese e la possibilità di rinnovo per altri 12 mesi. Ma nel frattempo si resta scoperti. L’Inps aveva avviato l’invio di sms informativi (“Hai percepito le 18 mensilità di Adi. Puoi ripresentare domanda dal prossimo mese”), mentre il governo correva ai ripari con una norma ponte, ora concretizzata.
Chi riguarda
Il bonus spetta a tutti i beneficiari dell’Adi entrati nel sistema a partire da gennaio 2024, purché abbiano completato le 18 mensilità e siano soggetti alla sospensione di legge. Parliamo in gran parte di famiglie con minori, disabili, over 60 o persone prese in carico dai servizi sociali. Il 68% dei beneficiari vive al Sud, con picchi in Campania (182 mila famiglie) e Sicilia (156 mila). Un’esclusione improvvisa dal sostegno avrebbe significato un vuoto sociale importante proprio nelle regioni più fragili.
Rinnovo semplificato
Intanto, dal 1° luglio è possibile presentare online la domanda di rinnovo, tramite Spid, Cie, Cns, Caf o patronati. Se la composizione del nucleo è rimasta invariata, non sarà necessario rifare l’iscrizione al portale Siisl né firmare un nuovo Patto di attivazione digitale. L’Inps, guidato da Gabriele Fava, ha rafforzato la comunicazione: sms, sito, social, media per facilitare le procedure ed evitare ritardi nei pagamenti ordinari, attesi da agosto.
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Un paracadute ridotto
Il contributo straordinario non modifica l’impianto normativo dell’Adi: il mese di sospensione resta. Ma colma una lacuna. E rappresenta un correttivo politico per rendere più graduale l’avvicendamento tra primo e secondo ciclo della misura, senza lasciar fuori per un mese intere fasce di popolazione già colpite da precarietà, bassi redditi e responsabilità di cura. Un paracadute sociale, finanziato dai corposi avanzi delle risorse stanziate e non spese per i poveri.
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