Bellezza, natura e universo femminile seducono Torino

In programma nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino dal 17 aprile fino al 27 luglio 2025, ‘Da botticelli a Mucha. Bellezza, natura, seduzione’ racconta di come i canoni di rappresentazione della bellezza e della seduzione siano evoluti nel corso dei secoli. Curata da Annamaria Bava, la mostra presenta oltre 100 opere tra dipinti, sculture e oggetti d’arte che coprono un arco cronologico che va dall’età romana al Novecento. Fra i capolavori in mostra segnaliamo la ‘Venere’ di Botticelli, proveniente dalla Galleria Sabauda, la ‘Dama con l’unicorno’ di Luca Longhi, in arrivo da Castel Sant’Angelo, e lo schizzo ‘Volto di fanciulla’ di Leonardo, direttamente dalla Biblioteca Reale. Realizzato tra il 1478 e il 1485, il disegno è considerato lo studio preparatorio per l’angelo nella versione parigina della ‘Vergine delle Rocce’.

La mostra si apre con un confronto dedicato alla dea della bellezza e dell’amore: la ‘Venere’ di Botticelli della Collezione Gualino viene accostata alla ‘Venere’ di Lorenzo di Credi, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi. La mostra prosegue con una sezione che esamina le rappresentazioni dell’incanto nel mito. È il caso di Elena di Troia, simbolo di femminilità nella cultura occidentale, che viene raffigurata in mirabili arazzi, sculture e dipinti. Non mancano le ‘Tre Grazie’, personificazione dell’avvenenza e dell’eleganza femminile, raffigurate in tre disegni di Antonio Canova.

Una sezione è poi dedicata allo splendore dell’antico grazie a sculture classiche, disegni con grottesche, disegni tratti dal taccuino di Girolamo da Carpi ed eleganti dipinti rinascimentali. L’incanto della natura, sorgente di meraviglia con il dispiegarsi delle sue forze vitali, occupa le due aree successive nelle quali ritroviamo gli straordinari album di fiori, pesci e uccelli che nel ’600 facevano parte della ‘Camera delle meraviglie’ del duca Carlo Emanuele I di Savoia. La presenza della leonardesca ‘Dama con l’unicorno’ mette in evidenza la concezione della bellezza legata alla castità, tipica dell’epoca rinascimentale

La capacità di restituire fedelmente le sembianze dei volti, avvalendosi di modelli fotografici ottocenteschi, è illustrata dai ritratti delle principesse della corte sabauda. Fra le raffigurazioni femminili troviamo la Contessa di Castiglione e la regina Margherita di Savoia, entrambe ritratte da Michele Gordigiani. L’esposizione s’avvia a conclusione con le seducenti interpretazioni della donna ad opera di Giovanni Grosso, Carlo Stratta e del protagonista dell’Art Nouveau Alphonse Mucha. In quest’ultima parte troviamo anche il capolavoro di Cesare Saccaggi ‘A Babilonia’ entrato di recente nelle collezioni dei Musei Reali.

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