Carole Feuerman: cinquant’anni di super-realismo in mostra a Roma

In programma fino al prossimo 21 settembre a Roma presso Palazzo Bonaparte, ‘Carole A. Feuerman. La voce del corpo’ ripercorre la carriera artistica della celebre scultrice super-realista statunitense. Curata da Demetrio Paparoni, la personale mette in scena oltre 50 opere che coprono un arco temporale che va dall’inizio degli anni anni ’70 fino ad oggi. In mostra sculture, disegni, fotografie e un’installazione ‘site specific’ realizzate in diversi materiali: dalla resina al bronzo, dal silicone all’acciaio inossidabile fino alla vernice. Fulcro della ricerca espressiva di Carole Feuerman è il corpo che esprime stati interiori, racconta storie, veicola le sue battaglie, commenta la società e riflette la condizione umana.

La carriera di Carole A. Feuerman inizia alla fine degli anni ’60 quando si dedica alla creazione di illustrazioni tridimensionali per le copertine di riviste e libri. Nel 1975 Feuerman si afferma con le sue distintive sculture in bronzo e resina che catturano bagnanti e nuotatori in momenti di profonda introspezione. Un anno più tardi, nel 1976, la sua produzione artistica si arricchisce di opere più sensuali e frammentate che introducono una nuova complessità nel suo linguaggio scultoreo. All’inizio del terzo millennio, sotto l’influenza del pensiero postmodernista, l’artista abbandona la frammentazione per dedicarsi a sculture realistiche a figura intera che diventeranno il suo tratto distintivo. Le sue opere sono oggi esposte in importanti musei e collezioni private a livello globale, Casa Bianca inclusa.

Il percorso espositivo consente al pubblico di scoprire l’artista nella sua interezza. Oltre alle opere più famose, Palazzo Bonaparte espone per la prima volta i lavori giovanili, compresi quelli realizzati come grafica per le pubblicazioni che hanno accompagnato i tour mondiali dei Rolling Stones e di Alice Cooper. Non mancano le illustrazioni del ‘New York Times’ e le realizzazioni degli anni Settanta che riflettono le tensioni sociali del periodo. In sculture come ‘Lace panties’ e ‘Hand on bra’ (1977), per esempio, il corpo femminile afferma orgogliosamente il diritto al controllo della propria fisicità. L’erotismo diventa, a sua volta, uno strumento d’emancipazione con cui l’artista rivendica la propria autonomia.

L’installazione ‘site-specific’ ‘Mitologie individuali’ riutilizza, invece, alcuni calchi di parti del corpo realizzati dall’artista nel corso degli anni. Questi frammenti sono assemblati in una struttura reticolare in acciaio lucidato a specchio, ideata in collaborazione con Marcello Panza. La struttura evoca le storie e le confidenze che l’artista ha condiviso con i suoi modelli durante il processo creativo. Tra i lavori più recenti segnaliamo i corpi tatuati. Per l’artista, i disegni epidermici sono un potente mezzo per dare voce al corpo, segnando momenti significativi della vita, rivelando aspetti della personalità o esprimendo la percezione di sé. Prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Feuerman Sculture Foundation la mostra è accompagnata da un catalogo edito da Moebius.

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