Come pianificare il ciclo di vita

“Siamo uno dei Paesi più longevi al mondo, con un’aspettativa di vita che supera ormai gli 84 anni e continua a crescere. Si tratta di un successo per la scienza e per le persone, ma può far sorgere problemi se non ci si attrezza per tempo”. È la convinzione di Alberto Martini, direttore wealth management di Banca Mediolanum. Il quale vede la chiave di volta per affrontare al meglio questa evoluzione strutturale della società nella capacità di abbinare i risparmi ai nostri obiettivi di vita. “La pensione pubblica copre i 15 anni successivi alla data di pensionamento, ma la prospettiva di vita media è di 25 anni. A livello di sistema, si rischia un impatto economico per il rallentamento dei consumi, uno sociale legato alla dignità individuale e uno politico per potenziali disordini”, racconta.

Questa prospettiva riguarda tutti, anche i detentori di patrimoni consistenti. “I clienti di grandi dimensioni hanno più liquidità della media, ma anche una maggiore prudenza di investimento”, prosegue Martini. Un terzo del denaro messo da parte rimane immobilizzato in conti correnti o investito in strumenti a basso rendimento e solo una quota minoritaria viene destinata a strumenti con alto potenziale di crescita o a soluzioni previdenziali o assicurative che potrebbero offrire una protezione adeguata per affrontare le sfide poste dalla longevità e garantire la sicurezza finanziaria durante la pensione. Su tutti c’è il rischio di sopravvivere alle proprie risorse finanziarie. In sostanza, si può perdere la propria autonomia patrimoniale dipendendo, nel migliore dei casi, dai parenti o dalle istituzioni. Il che non assicura la qualità dell’assistenza. Basti pensare che già oggi una prestazione sanitaria su due viene pagata privatamente a fronte di risorse sempre più limitate per la sanità pubblica.

Qual è la soluzione? “Partiamo dalle fondamenta per costruire la casa”, riprende Martini. “Le persone vanno aiutate a identificare i propri rischi per contenerli al massimo, allontanando il possibile impatto sul reddito e sul patrimonio. Neutralizzati i rischi si passa alla gestione della liquidità. In conto corrente va lasciata la parte funzionale alla quotidianità, mentre va attivata la parte in eccesso, altrimenti, nell’arco di un quarto di secolo si dimezza il potere d’acquisto. La prima attivazione del risparmio serve a coprire il gap previdenziale. Risolto questo bisogno si può passare all’investimento di lungo, anzi lunghissimo termine”. In questo scenario si inserisce un altro tassello. “Nei prossimi anni assisteremo a un poderoso trasferimento intergenerazionale di capitali” puntualizza Martini. “Ma le nuove generazioni sono pronte a gestire i patrimoni ereditati e le sfide del futuro o pensano di andarci in pari investendo in criptovalute?”.

Dato lo scenario, per l’esperto è il momento di un’evoluzione anche dal lato dell’offerta. “La consulenza finanziaria non può limitarsi a gestire portafogli, ma è chiamata ad accompagnare le persone nel tempo”, racconta. “I professionisti del settore, oltre a mettere in campo le proprie competenze in materia di investimenti, possono aiutare il cliente a progettare la propria vita, e non solo a proteggere il proprio capitale”. Una visione che ha spinto la banca a mettere a punto un modello, Mediolanum Life Planning, che offre in un’unica interfaccia digitale analisi dei bisogni, modelli stocastici di longevità, soluzioni di protezione, credito, investimento e passaggio generazionale. “Partiamo da una premessa: non si pianifica il denaro, si pianifica la vita che il denaro deve abilitare. L’approccio combina ascolto profondo, definizione di scopi e architettura finanziaria su misura”.

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