Con l’inflazione cresce l’indebitamento medio

Cresce l’indebitamento privato in Italia, complice anche l’inflazione che ha aumentato le difficoltà finanziarie degli italiani. È quanto emerge dal primo Osservatorio sull’indebitamento di Bravo, fintech che opera nell’ambito della gestione e liquidazione dei debiti privati che ha intervistato oltre 9 mila persone, parte della sua base clienti in Italia. “Nel 2023 il debito medio a persona è stato pari a circa 25.500 euro, in crescita del 6,6% rispetto all’anno precedente”, le parole di Daniel Martinez, co-country manager di Bravo in Italia, che spiega come “a indebitarsi sono in prevalenza over 40 residenti al nord con un lavoro stabile, perché hanno tutte le condizioni che consentono di accedere al credito”.

Secondo l’indagine, il 57% dei debitori intervistati ha un’età compresa tra 40 e 59 anni, ma nell’ultimo anno c’è stato anche un incremento del 3-4% di soggetti tra i 30 e i 39 anni, che rappresentano il 17,3% del totale. Il 69,7% del campione analizzato ha un contratto a tempo indeterminato, prevalentemente come impiegati in attività commerciali e nei servizi, seguiti da artigiani e operai specializzati e da lavoratori con mansioni da ufficio. Il 14,7% è in pensione, solo il 5% è disoccupato. L’analisi di Bravo ha inoltre rivelato che per quasi 8 persone su 10 (77%) le cause d’indebitamento riguardano prestiti personali (finalizzati e non). La carta revolving è indicata dal 14% degli intervistati, mentre la carta di credito e il fido bancario rispettivamente dal 6% e dal 2,5%.

Dai dati raccolti da Bravo emerge che per estinguere i debiti oltre la metà degli intervistati (51%) impiega circa 24 mesi, mentre il (46,8%) al massimo un anno e il 2,2% necessita di almeno 36 mesi. Secondo l’Osservatorio, una persona su tre (32,4%) si trova a dover gestire due debiti, il 26,7% solo uno, mentre il 21,7% arriva a tre. Al crescere del numero di debiti le quote si abbassano: solo il 10,5% ne conta quattro, il 4,9% cinque, il 3,8% almeno sei. Per quanto riguarda l’entità del debito per singola persona, nel 18,6% dei casi è fino a 10mila euro, nel 32,1% tra 10mila e 20mila euro, il 20,8% tra 20mila e 30mila euro, il 20% tra 30mila e 50mila e l’8,5% oltre 50mila euro.

Infine, analizzando il campione intervistato su base geografica, le regioni settentrionali evidenziano una maggiore presenza di persone indebitate rispetto a quelle centrali e meridionali; un dato che si spiega con la presenza di redditi mediamente più elevati e di più opportunità di lavoro stabile in queste regioni rispetto al resto d’Italia, con una conseguente maggiore facilità di accesso al credito. La maggior parte delle persone in situazioni di indebitamento risiede in Lombardia, Lazio e Campania. Seguono Piemonte, Sicilia ed Emilia-Romagna. Al contrario, la Valle d’Aosta registra la percentuale più bassa, con solo lo 0,23% della popolazione con debiti da saldare.

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