Cresce il second hand in Italia: sorpasso dei canali digitali su quelli fisici
La compravendita dell’usato continua a crescere. Il 63% degli italiani – 3 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente – hanno scelto la second hand nel 2024. Il valore economico generato si attesta intorno ai 27 miliardi di euro – in aumento di un 1 miliardo rispetto al 2023 – e, per la prima volta, i canali di vendita online hanno superato i negozi fisici. Non solo per frequenza degli acquisti, ma anche in termini economici: dei 27 miliardi di sopra, 14,4 provengono dai canali digitali, preferiti dagli italiani soprattutto perché offrono una scelta più ampia (49%), e perché sono gestibili ovunque e sempre (47%). È quanto emerge dall’Osservatorio Second Hand Economy realizzato, anche quest’anno, da Bva Doxa per Subito.
Le categorie dell’usato che valgono di più
Abiti e mobili vintage, console per i videogiochi, pezzi di ricambio per le auto, testi scolastici o i libri fuori stampa. Gli oggetti usati che possono essere acquistati online o nei negozi specializzati sono tanti e vari. Ma guardando alle categorie di prodotto, in termini economici, è soprattutto quella dei veicoli, con 10,8 miliardi di euro, a guidare la classifica. Segue Casa e Persona, con 7,3 miliardi. L’elettronica si ferma ai 5,2 miliardi ma acquista 6 punti percentuali in più rispetto al 2023. A chiudere la classifica, con 3,1 miliardi, la categoria Sport e Hobby.
L’apporto al bilancio familiare
Sono soprattutto le famiglie italiane che acquistano a ritenere l’usato prezioso per fare quadrare i conti del proprio bilancio, con un risparmio medio percepito del 42%. Ma se il risparmio è percepito dal 58% di chi acquista, solo il 14% di chi vende registra un significativo impatto economico sulle proprie entrare annuali. Il guadagno medio per i venditori si è comunque attestato, nel 2024, a quota 820 euro.
Le motivazioni di chi vende e di chi acquista
Risparmiare (61%) e fare una scelta sostenibile (41%). Sono queste tra le principali motivazioni di chi acquista usato. Liberarsi del superfluo (75%) e guadagnare (37%), quelle di chi vende. Entrambi sono però d’accordo su un punto: credono nel riuso degli oggetti. “Dare valore alle cose” è, infatti, il principale merito associato alla second hand dagli italiani. Rispetto allo scorso anno, crescono però le motivazioni legate al risparmio per chi acquista (61%, +4 punti percentuali), e quelle legate alla riduzione degli sprechi (42%, + 6 punti percentuali) e al guadagno (37%, + 4 punti percentuali) per chi vende.
“Nel 2024 la second hand sembra avere subito una nuova evoluzione, rispecchiando ancora una volta il tempo che abita. La sostenibilità ambientale resta un valore importante associato all’economia dell’usato, ma allo stesso tempo vediamo emergere forte la sostenibilità sociale ed economica di questa pratica. Non sprecare, dare valore alle cose diventa un elemento fondamentale: la circolarità virtuosa di questa economia si affianca al guadagno o risparmio che è capace di generare, con un impatto concreto sul bilancio delle famiglie che, in tempi incerti e precari, sembrano scegliere ancora una volta di essere previdenti”, spiega il ceo di Subito Giuseppe Pasceri.
Dove l’usato genera più valore
È la Lombardia, con 4,6 miliardi di euro generati, la regione italiana nella quale la seconda hand genera più valore economico. Seguono Lazio e Campania, entrambe con 2,9 miliardi di euro. Al terzo posto c’è la Puglia, la regione che è più cresciuta rispetto allo scorso anno, passando da 2,1 a 2,8 miliardi di euro di valore generato.
Condividi questo contenuto: