Dalle app di incontri a quelle della palestra, perché abbandonarle è impossibile
ROMA – Iscriversi ad una app di incontri e restare imbrigliati in una relazione indesiderata. Ma non con un nuovo fidanzato. Bensì con la app medesima. Avendo cambiato idea sul proprio status hanno di conseguenza deciso di cancellarsi dalla app – non sono riusciti a farlo. Legati a vita ad un mondo di single in cerca dell’anima gemella.
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Il reclamo ufficiale
Un gruppo di imbufaliti utenti ha deciso quindi, nel lontano 2019, di rivolgersi alla Federal Trade Commission che ha prontamente intentato una causa contro Match Group, colosso che possiede un portafoglio di società di incontri online tra cui Match.com, Tinder, Hinge e OkCupid. La causa è stata infine risolta – come racconta il Washington Post – con una perdita netta da parte di Match che ha accettato di pagare 14 milioni di dollari in relazione al reclamo secondo cui – parole testuali – avrebbe ostacolato i tentativi di molti clienti di annullare i propri abbonamenti o di usufruire di una prova gratuita di sei mesi se non avessero “incontrato qualcuno di speciale”. Altri ancora sono rimasti bloccati fuori dai loro account quando hanno provato a contestare le fatture. Match ha accettato, tra le altre cose, di fornire ai consumatori un modo semplice per annullare i propri abbonamenti.
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Gli sportivi “a vita”
Ma non solo i cuori solitari. Molti sportivi della catena LA Fitness sono rimasti legati a un abbonamento pur avendo deciso di uscirne. Anche in questa caso la FTC ha presentato una protesta contro i gestori di LA Fitness, sostenendo che le politiche aziendali rendono difficile – se non impossibile – per i clienti annullare l’abbonamento alla palestra e i servizi correlati. “Il reclamo della FTC descrive uno scenario che accomuna molti americani”, ha affermato Christopher Mufarrige, direttore del Bureau of Consumer Protection dell’agenzia. “Decine di migliaia di clienti di LA Fitness hanno segnalato difficoltà: la cancellazione era spesso limitata a orari specifici o richiedeva di parlare con specifici responsabili che spesso non erano disponibili”.
La lotta alla fatturazione automatica
Per non parlare dei milioni di utenti che – commettendo il fatale errore di scordarsi di annullare l’abbonamento dopo un periodo di prova – quando si rendono conto di non aver più bisogno del servizio o del prodotto, non riescono a interrompere la fatturazione automatica perché non riescono a trovare le informazioni di contatto. O le condizioni di cancellazione sono nascoste sul sito web. Oppure quando chiamano vengono indirizzati verso un sistema telefonico automatico che sembra progettato appositamente per indebolire la loro determinazione. E allora rinunciano e restano prigionieri a vita.
I consigli per non cadere in trappola
Prendi nota sul calendario per ricordarti di annullare l’abbonamento prima che termini il periodo di prova
Se devi pagare la spedizione, non è gratis. Ho parlato con molti consumatori che pensavano di fornire i dati della loro carta di credito per coprire le spese di spedizione e gestione, ma che invece si sono visti addebitare prodotti e servizi che non avevano ordinato. t
Presta attenzione alle caselle preselezionate. Potresti accettare addebiti automatici futuri.
Prima di iscriverti, dai un’occhiata al sito per vedere quanto è facile annullare l’iscrizione. E soprattutto se c’è un numero di telefono facilmente reperibile per le cancellazioni.
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