Ecco le imprese a misura di dipendente
Fino a non molto tempo fa erano esclusivamente le aziende a chiedere le referenze ai candidati per le posizioni aperte. Adesso succede sempre più spesso il contrario. Ovvero sono le persone alla ricerca di un lavoro che si informano sull’ambiente in una determinata azienda prima di inviare il proprio curriculum. Ed è proprio questa impostazione che è alla base dell’ultimo studio dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza: Top job – Best employers 2025/26. Gli esperti di Itqf hanno chiesto ai dipendenti (e agli ex dipendenti) cosa ne pensassero del loro datore di lavoro per poter fornire un strumento di valutazione a chi è alla ricerca di un impiego o lo vuole cambiare.
Le aziende messe sotto esame non sono però un soggetto meramente passivo: nel momento in cui ottengono una buona valutazione vedono accrescere la propria attrattività presso i lavoratori più qualificati. Un fattore non da poco in un frangente in cui le competenze sono un elemento chiave per il successo di un’impresa. Per molte categorie di lavoratori, soprattutto nel campo delle nuove tecnologie, l’offerta di lavoro è decisamente superiore alla domanda, cosa che mette i lavoratori in una posizione di forza. Questo è particolarmente vero per i neo laureati: sono infatti i giovani a prestare particolare attenzione all’ambiente di lavoro, nonché quelli maggiormente preparati nei settori avanzati delle tecnologie digitali.
Scorrendo la classifica di quest’anno salta subito all’occhio come sia difficile difendere le posizioni di testa. La Top 20 di quest’anno registra la presenza di nomi che hanno scalato moltissime posizioni. Ne sono un perfetto esempio Brunello Cucinelli e Beta Utensili, che sono arrivati a occupare rispettivamente la seconda e terza posizione. Il vincitore di quest’anno, Scavolini, era sì nella Top 20 ma si è issata dal nono al primo posto. Un deciso balzo in avanti è stato messo a segno anche da Eni e Danone. Quest’ultima è salita dal 18mo al decimo posto, mentre il Cane a sei zampe è passato dal 13mo al nono, cambiando controllata: l’anno scorso era presente con Versalis, la società con cui è attiva nel settore petrolchimico, quest’anno con Plenitude (produzione da energie rinnovabili e vendita al dettaglio).
È invece molto nutrita la pattuglia delle new entry, a partire da Chiesi farmaceutici che è arrivata ai piedi del podio. Dietro la società emiliana ci sono la Lamborghini, il colosso delle costruzioni Webuild e Cnh industrial Italia, rispettivamente in quinta, sesta e settima posizione. La Top 10 è completata da Fater (prodotti per la cura della casa) e dalle già citate Eni Plenitude e Danone. A chiudere le prime venti posizioni è un’altra impresa dell’arredamento, la Molteni&C che, assieme a Scavolini, dimostra come questo settore che ha reso il Made in Italy famoso nel mondo abbia costruito il proprio successo anche offrendo un ambiente di lavoro molto accogliente ai propri dipendenti.
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