Eni e Petronas, la newco in Asia

Con l’accordo firmato il 3 novembre ad Abu Dhabi, durante l’Adipec, evento internazionale sull’energia, Eni e Petronas hanno creato una società paritetica che integra i rispettivi asset upstream in Indonesia e Malesia. L’intesa, vincolante e incentrata sul gas naturale, dà vita a un operatore regionale di scala globale, radicato nel Sud-Est asiatico, nel cuore del mercato mondiale del Gnl e vicino a economie in rapida crescita, contribuendo ad accelerare il passaggio dal carbone al gas nella produzione di energia elettrica. “Questo accordo segna un nuovo capitolo nel percorso di crescita di Eni: insieme a Petronas stiamo creando una nuova società energetica progettata per la crescita, la resilienza e per avere un ruolo di primo piano nel contribuire alla sicurezza degli approvvigionamenti e nel guidare la transizione energetica”, ha dichiarato l’ad di Eni, Claudio Descalzi, commentando l’accordo sottoscritto con Tengku Muhammad Taufik, presidente e ad di Petronas, compagnia energetica nazionale della Malesia e tra le principali major del Gnl al mondo.

La newco sarà finanziariamente autosufficiente, con un piano di investimenti superiore a 15 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. “Riunirà asset selezionati di Eni e Petronas nei due Paesi. Fin dal primo giorno, disporrà di una produzione superiore a 300 mila barili di olio equivalente al giorno, per la maggior parte gas, che si prevede crescerà fino a oltre 500 mila barili entro il 2029, sostenuta da importanti sviluppi, in particolare in Indonesia e nel bacino del Kutei”, spiega l’ad. In questo Paese la newco si baserà su solide fondamenta industriali: dal rinnovamento dell’impianto di Gnl di Bontang, che raggiungerà una capacità di liquefazione superiore a 11 milioni di tonnellate l’anno, alle infrastrutture offshore Jangkrik Fpu e North Hub Fpso, capaci di trattare 1 miliardo di piedi cubi di gas al giorno. Fino al 70% di questo gas sarà destinato al fabbisogno interno, a sostegno della crescita economica e della sicurezza energetica. In Malesia, una produzione di 2 miliardi di piedi cubi di gas al giorno servirà sia i mercati locali sia quelli di esportazione.

La newco partirà con un portafoglio di oltre 3 miliardi di barili di olio equivalente (boe) di risorse scoperte e un potenziale esplorativo di circa 10 miliardi di boe a basso rischio. Avvierà subito una campagna mirata, con la perforazione fino a sette pozzi nei primi due anni, per individuare ulteriori volumi di gas e sostenere la produzione nel lungo periodo. “Questa combinazione industriale non riguarda solo asset e numeri – riguarda la strategia e la visione. In Eni abbiamo sviluppato un modello unico, che chiamiamo satellite: crea società focalizzate e indipendenti in aree chiave o attorno a tecnologie strategiche. Queste società satellite – come Vår Energi in Norvegia, Azule Energy in Angola e Ithaca Energy nel Regno Unito – sono diventate generatori di valore con accesso ai mercati finanziari, mantenendo un forte e coeso legame con Eni”, ha dichiarato Descalzi. Attraverso questo modello, Eni punta ad accelerare la crescita, attrarre nuovi partner e generare valore per tutti gli stakeholder. “La newco – ha spiegato Descalzi – si inserisce perfettamente in questa visione ed è destinata a essere la più grande tra le società satellite finora create, grazie all’eccellenza operativa, alla capacità esplorativa e alla profonda conoscenza regionale che le consentiranno di svilupparsi come piattaforma autonoma per una crescita sostenibile”.

Anche la governance seguirà criteri di equilibrio ed efficienza, con “una struttura snella capace di garantire allineamento, rapidità e responsabilità”. La società avrà “un’impronta tecnologica distintiva, alimentata dal Dna innovativo di entrambi i soci, che va dall’intelligenza artificiale e dal calcolo avanzato fino alla cattura e stoccaggio del carbonio”. Dopo la firma, Eni e Petronas avvieranno ora l’iter per ottenere le necessarie autorizzazioni da parte dei governi e dei partner in Indonesia e Malesia. Il closing è previsto nel 2026, con Barclays nel ruolo di advisor finanziario dell’operazione. La società conferma “l’impegno a mantenere un dialogo trasparente con tutti gli stakeholder – dalle persone impiegate nelle due società alle autorità locali, fino ai partner e alle comunità coinvolte – per accompagnare la nascita della nuova entità in modo responsabile ed efficiente”. “L’obiettivo è costruire una collaborazione di lungo periodo e promuovere una crescita sostenibile nella regione”, conclude Descalzi.

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