Entrate secondarie: un italiano su 4 ha un reddito extra
Solo il 25% degli italiani conta su un’entrata mensile extra rispetto a quella principale, anche se sono in molti gli interessati a soluzioni alternative per aumentare gli ingressi. A spiegarlo una recente indagine condotta da YouGov per la banca digitale N26 che ha coinvolto intervistati in Italia, Germania, Austria, Francia e Spagna. L’Italia è all’ultimo posto tra i Paesi analizzati, con un divario significativo rispetto agli altri: in Austria il 42% ha una fonte di reddito secondaria, in Germania il 37%, mentre in Francia e Spagna si raggiunge il 27%.
Tuttavia, in un contesto di incertezza economica, con il 31% dei rispondenti italiani che ha registrato un peggioramento della propria situazione finanziaria nel 2024, cresce la volontà di trovare integrazioni per arrotondare. Tra le priorità per il 2025, 1 italiano su 3 (32%) ha indicato il desiderio di esplorare nuovi modi per aumentare il reddito, un dato che supera la media complessiva europea, dove la percentuale si attesta al 22%.
Tra le possibili entrate secondarie, al primo posto per gli italiani ci sono i redditi derivanti da portafogli d’investimenti (12%), seguono i redditi provenienti da affitti, dividendi e altre rendite (7%). Un altro 7% indica un doppio lavoro o lavori freelance, cifra in linea con Francia e Spagna, ma di molto distante dalle risposte registrate in Austria e Germania, rispettivamente 16% e 13%.

Per gli italiani queste forme di guadagno alternative rappresentano, in ogni caso, solo una piccola integrazione al reddito principale e rappresentano meno del 10% del reddito totale per quasi 6 rispondenti su 10 (56%).
Condividi questo contenuto: